Cultura

Al via il raduno dei giovani di Libera nel Villaggio della Legalità

Sei giorni di incontri con don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione in prima linea nella lotta alla mafia, i magistrati Gian Carlo Caselli, Antonio Ingroia e Alfonso Sabella, e i giornalisti Attilio Bolzoni e Nando dalla Chiesa

di Elena Ciccarello

Dopo gli atti vandalici, le intimidazioni e la fatica, adesso è il momento della festa. Al Villaggio della Legalità di Borgo Sabotino, bene confiscato in provincia di Latina, le tende sono già pronte per il terzo raduno nazionale dei giovani di Libera. I ragazzi, oltre 300 da tutt’Italia, da questa mattina hanno riempito dei loro colori gli spazi dell’ex California Village, le sue strutture illegali da centinaia di migliaia di euro e i suoi quattro ettari di piazzole. Il campeggio che ospita il raduno, affidato a Libera dal commissario prefettizio di Latina Guido Nardone nel 2011, è stato sequestrato per abusivismo edilizio a due ‘presunti nullatenenti’. Nulla di quello che si presenta al visitatore è stato costruito secondo le regole, né la grande tensostruttura centrale, con il cinema e il bar, né i campetti da calcio, con gli spogliatoi e le docce. Eppure il luogo ospitava le feste di paese e alcune campagne elettorali.

La location della costruzione era stata scelta con cura. Il Villaggio si estende a pochissimi chilometri dal litorale di Anzio e Nettuno e vicinissimo al lungomare di Latina, mentre solo una manciata di minuti in auto lo separa dai laghi della riserva naturale del Parco Nazionale del Circeo. Un territorio la cui bellezza è stata puntualmente contaminata da interessi criminali e che oggi, per questo motivo, si ritrova sempre più nell’occhio del ciclone delle inchieste antimafia. A pochi chilometri dal Villaggio si trova ad esempio Borgo Montello, un’area in cui per anni le ecomafie hanno smaltito rifiuti tossici inquinando falde acquifere e terreno. Dopo anni di denunce si inizierà finalmente a scavare questo agosto, per scoprire cosa si nasconde realmente al fondo della discarica.

Il nuovo villaggio gestito da Libera è stata inaugurato il 18 luglio 2011 e intitolato alla memoria dell’avvocato catanese Serafino Famà, ucciso dalla mafia nel novembre del 1995. Tante le difficoltà: a soli due mesi dall’inaugurazione infatti, la struttura è stato devastata. Un raid di stampo mafioso, secondo gli investigatori, “messo a segno da almeno 10 persone” ne ha distrutto nella notte bagni e vetrate, prese a picconate, smantellato la sala proiezioni e tranciati i cavi elettrici. Insomma, all’indomani era tutto da ricostruire. E così è stato fatto, tanto che la struttura può oggi tranquillamente ospitare l’appuntamento nazionale di Libera. Dal oggi al 30 luglio i suoi spazi saranno teatro di incontri, seminari e spettacoli ispirati al tema del raduno “20 anni!”. Questo è il tempo trascorso dalle stragi del 1992, ma anche l’età dei molti giovani che animano i presidi regionali dell’associazione antimafia. Un tempo di trasformazioni e svolte epocali sul piano internazionale, con la complessa eredità della caduta del muro di Berlino, ma anche a livello locale, con le grandi cesure delle stragi, manipulite e tangentopoli. I ragazzi incontreranno don Luigi Ciotti, presidente di Libera, i magistrati Gian Carlo Caselli, Antonio Ingroia e Alfonso Sabella, e i giornalisti Attilio Bolzoni e Nando dalla Chiesa. Ma ci sarà tempo anche per il teatro e la musica, con gli spettacoli teatrali del gruppo Orme, di Sciara Progetti, del Teatro delle condizioni avverse, di Giovanni Esposito e Consuelo Cagnati. I ragazzi incontreranno gli animatori di Vodisca, Voci di Scampia, Maddalena Stornaiuolo e Rosario Esposito La Rossa. A esibirsi sul palco anche la band napoletana degli  ‘A67 e una serie di gruppi emergenti.

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