Rischia di costare cara al Bologna calcio quella partita persa 4 a 0 con il Bari, il 22 maggio 2011. L’ex capitano rossoblù Marco Di Vaio, oggi arruolato nel Montreal Impact, e l’attuale capitano Daniele Portanova sono stati entrambi deferiti dalla Procura federale della Figc, la Federazione italiana giuoco calcio, nell’ambito dell’inchiesta sportiva sul calcio scommesse.
Accusati rispettivamente di omessa denuncia e illecito sportivo. Imputazioni pesanti sia per Di Vaio, che secondo l’organo di giustizia sportiva sarebbe stato a conoscenza dell’illecito senza però fare nulla per denunciarlo, sia per Portanova. Le accuse, per il difensore rossoblù indagato per aver compiuto “atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara, in funzione di un over con pareggio tra le due squadre”, con l’aggravante “dell’effettiva alterazione dello svolgimento e del risultato finale”, potrebbero addirittura tradursi in tre anni di stop.
E sono in buona compagnia. La partita del 22 maggio, segnata da una sconfitta dei rossoblù così clamorosa da attirare l’attenzione degli organi di giustizia della Figc, i quali avevano avviato prontamente le indagini per scoprire se precedentemente all’incontro si fossero verificate irregolarità, si è tradotta in un macigno sulle spalle del Bologna. Accanto a Di Vaio e Portanova, è stato rinviato a giudizio anche Marcello Sanfelice, team manager del Bologna Bfc, per omessa denuncia, deferito insieme a Andrea Masiello, ex Bari, per illecito sportivo e Marco Rossi, ex Bari, sempre per omessa denuncia.
Con conseguenze gravissime che potrebbero ricadere anche sulle due società coinvolte nella tristemente famosa partita: sia il Bologna che il Bari, indagate per responsabilità oggettiva in illecito sportivo, potrebbero perdere preziosi punti in classifica qualora l’accusa dovesse essere confermata al processo, che partirà il 2 agosto.
Ma le indagini condotte dalla procura federale non hanno colpito solo le due torri. Per il campionato 2010 – 2011 è stato formalizzato il deferimento di ben 22 società e 61 persone fisiche, tanto che al momento le squadre, sia di serie A, sia di serie B, interessate sono: Atalanta, Novara, Siena, Bologna, Cesena, Chievo, Genoa, Lazio, Lecce, Ascoli, Empoli, Grosseto, Livorno, Modena, Padova, Pescara, Ravenna, Reggina, Rimini, Sampdoria, Spezia ed Albinoleffe.
Codacons: “Si rimborsino i tifosi”. Un capitolo nero per il calcio italiano, fatto di trame oscure e lunghe ombre che, almeno a Bologna, potrebbero portare a ulteriori conseguenze. Il Codacons, infatti, ha annunciato oggi un’azione legale a favore dei tifosi, perché “è evidente come, alla luce dei gravissimi episodi emersi, i cittadini coinvolti e danneggiati abbiano diritto a un risarcimento – spiega il presidente dell’Associazione Carlo Rienzi – Il nostro scopo è far ottenere a tifosi e scommettitori delle partite truccate non solo il rimborso delle giocate, dei biglietti per lo stadio, degli abbonamenti alle pay-tv, dei costi delle trasferte, ecc., ma anche il risarcimento dei danni morali subiti, per la buona fede tradita”.
Una fede che, almeno a Bologna, non ha mai abbandonato una squadra che negli ultimi anni ha vissuto pochi alti e profondi bassi. Momenti di difficoltà che hanno richiesto la mobilitazione diretta di tutti i cittadini, quando le casse erano vuote e i giocatori senza stipendio da mesi. Allora la risposta dei tifosi rossoblù era stata forte e immediata, e adesso “l’inganno va pagato”.
L’associazione, quindi, chiederà un indennizzo pari almeno a 500 euro per ciascun tifoso, attraverso un’azione che sarà intentata ”non solo nei confronti dei giocatori responsabili, ma anche delle squadre di calcio coinvolte e degli enti sportivi, che avevano il compito di vigilare ed evitare il verificarsi di simili episodi”.
Il presidente Guaraldi: “Perplesso su Portanova. Un errore la fascia di capitano”. “Io gli ho sempre creduto, ma a leggere le carte sono rimasto molto perplesso: un conto è l’omessa denuncia, tutt’altra cosa è l’illecito sportivo. Se la realtà è quella delle carte sarei molto amareggiato perchè Portanova ci ha raccontato cose diverse”. E’ durissimo l’affondo del presidente del Bologna Fc sul neo capitano Daniele Portanova, dopo l’abbandono alla fascia di leader di Di Vaio.
“Sceglieremo due strade difensive diverse”, ha spiegato Guaraldi, sottolineando che far diventare capitano l’ex difensore del Siena “col senno di poi è stato un errore”. Intanto oggi Portanova ha disertato la presentazione delle nuove maglie: “Meglio così, abbiamo risparmiato dell’imbarazzo a lui e alla società”, ha tagliato corto Guaraldi da Andalo, sede del ritiro del Bologna Fc. A questo punto non sembra nemmeno più tanto strano il rifiuto del celeberrimo imprenditore (il petroliere Volpi, n.d.r.) interessato ad acquistare il Bologna che a metà giugno aveva rinunciato a proseguire nell’abbozzo di tratttativa tramite l’advisor Tamburi proprio per il “rischio dei punti di penalizzazione al Bologna per il calcioscommesse”.