Oggi le donne, domani gli uomini: aspettando che le luci dello stadio Olimpico si accendano sulla XXX edizione dei Giochi, il football inaugura le competizioni sportive. Non senza stelle, come il portiere della nazionale femminile Usa Hope Solo, i brasiliani Pato, Lucas, Thiago Silva e gli spagnoli Jordi Alba e De Gea
E’ lo sport più popolare al mondo e forse proprio per questo il meno olimpico di tutti. Sarà perché le sue competizioni principali sono altre (i Mondiali, le varie manifestazioni continentali) ed il torneo è riservato alle nazionali under 21. O perché l’offerta è tale da non poter monopolizzare l’attenzione. Ma il calcio ai Giochi non ha mai goduto di particolare prestigio. E Londra 2012 sembra dimostrarlo una volta di più.
Il torneo di calcio femminile (domani gli uomini) comincia oggi, in sordina. Prima della cerimonia d’apertura di venerdì, quasi fosse un corpo distaccato. Lontano dalla City e persino fuori dal territorio inglese: la partita inaugurale – che sarà anche la prima gara di questi Giochi, anche se in pochi ne parlano – si giocherà al Millennium Stadium di Cardiff, in Galles. La nazionale del Regno Unito debutta alle 16 (ora locale) contro la Nuova Zelanda, in uno stadio mezzo pieno (o mezzo vuoto, come alcuni stanno facendo notare all’organizzazione; anche se 30mila e passa spettatori per una partita di calcio femminile non sono pochi).
Ma nonostante la scarsa tradizione e attenzione dei media (la Rai, ad esempio, non trasmetterà neppure l’evento, le riprese cominceranno da venerdì), il calcio olimpico quest’anno presenta contenuti di ottimo livello. In particolare, si annuncia entusiasmante la sfida tra Brasile e Spagna, le due nazionali giovanili più forti al mondo, che non hanno nulla da invidiare ai seniores. Da una parte Neymar, Pato, Lucas, Ganso e i fuoriquota Thiago Silva, Hulk e Marcelo; dall’altra De Gea, Muniain, Tello e i freschi campioni d’Europa Jordi Alba (mattatore nella finale contro l’Italia) e Javi Martinez. La corsa all’oro sembra davvero un affare a due. Anche perché grazie al sorteggio Spagna e Brasile, se vincitrici dei rispettivi ed abbordabilissimi gironi, sono destinate ad incontrarsi solo in finale. E sarebbe una sfida di grande valore simbolico, oltre che tecnico: la Spagna infatti completerebbe un ciclo mostruoso (mettendo in fila Mondiali, Europei ed Olimpiadi), il Brasile conquisterebbe l’unico titolo che non ha mai vinto.
Altre squadre permettendo, ovviamente. Dietro le Furie Rosse e i Verdeoro non mancano infatti possibili out-sider. Su tutti i padroni di casa guidati dal gallese Ryan Giggs, leggenda del calcio britannico e capitano di questa nazionale del Regno Unito che torna in campo sotto un’unica bandiera a 30 anni di distanza dall’ultima volta (ai Giochi di Monaco di Baviera del ’72). Con in rosa gente del calibro di Micah Richards, Cleverley, Ramsey, Bellamy e Sturridge, i Britons potranno senza dubbio dire la loro; anche se il commissario tecnico Stuart Pearce non sembra offrire troppe garanzie, e nell’amichevole preolimpica contro il Brasile i suoi ragazzi hanno rimediato una magra figura, perdendo per 2-0 e palesando un divario abissale rispetto ai pari età carioca.
Da tenere d’occhio anche l’Uruguay (che schiera il temibilissimo attacco della nazionale maggiore campione di Sudamerica, tridente da paura con Suarez del Liverpool e gli “italiani” Cavani e Ramirez), la Svizzera vice-campione d’Europa under 21 ed il Messico di Giovani dos Santos.
Le altre squadre (tra cui spicca la presenza di Gabon ed Emirati Arabi, alla loro prima partecipazione) sono destinate verosimilmente a fare da sparring partner. Anche se nel calcio tutto è possibile, specie alle Olimpiadi dove le sorprese sono sempre all’ordine del giorno. Ad incidere sul torneo, poi, potrebbero essere le assenze ancor più delle presenze. Mancherà infatti l’Argentina, campione nelle ultime due edizioni ad Atene 2004 e Pechino 2008. E mancherà purtroppo anche l’Italia, clamorosamente eliminata dalla Bielorussia nel 2010 nel corso della fallimentare gestione Casiraghi. Per noi l’appuntamento con l’oro olimpico (che manca dal 1936) è rimandato di almeno altri quattro anni.
Intanto, in attesa di Neymar & Co. spazio alle donne. “Ladies first“, come si dice da queste parti. Nel torneo femminile le favorite d’obbligo sono Brasile e Stati Uniti, con subito alle loro spalle la Svezia. Mentre i riflettori saranno tutti per Hope Solo, portiere della squadra a stelle e strisce che non perde occasione di far parlare di sé, con i suoi servizi fotografici senza veli, interviste hot e una biografia pronta ad uscire nelle librerie subito dopo i Giochi. Conoscendo il personaggio, il successo di vendite è assicurato. Specie se la bella Hope riuscirà a mettersi dell’oro al collo.