Il giudice del lavoro ha riconosciuto illegittima la volontà dell'azienda di non riconoscere le trattenute sindacali a favore del sindacato presieduto da Maurizio Landini e ha ordinato al gruppo torinese di ritornare ad applicare una trattenuta sulla busta paga per quegli operai che versano una quota alla federazione Cgil dei metalmeccanici
Il giudice del lavoro ha riconosciuto illegittima la volontà della Marelli di non riconoscere le trattenute sindacali a favore del sindacato di Landini, e ha ordinato che da ora in poi l’azienda del gruppo torinese ritorni a fare quello che ha sempre fatto fino a inizio 2012, e cioè applicare una trattenuta sulla busta paga di quegli operai che così hanno chiesto perché iscritti alla Fiom. Una decisione non di poca importanza, visto che la strategia Fiat stava asciugando risorse finanziarie altrimenti destinate al sindacato. Un’ulteriore picconata alla strategia di Marchionne che punta al totale non riconoscimento di quello che rimane il sindacato di maggioranza assoluta in molte aziende dell’Emilia, Marelli compresa. “Confermo tutto, in serata diffonderemo i dettagli”, annuncia Luana Rocchi della Fiom.
“Siamo contenti della decisione, la Fiat però continua a non parlare con noi su tutte le norme contrattuali dato che non abbiamo firmato il contratto separato. Su straordinari, metriche di lavoro, tempi e pezzi da produrre non c’è dialogo e continuano gli incontri separati tra dirigenza e Cisl e Uil – spiega Francesco Di Napoli, rsu Fiom alla Marelli di Crevalcore – Speriamo più che altro che ora il gruppo rispetti la decisione del giudice e non si inventi interpretazioni originali”.