Il primo ministro degl Regno Unito ribadisce: "Se il matrimonio va bene per me, il matrimonio deve andar bene per tutti e noi faremo una legge in proposito". Intanto la Scozia sta già per votare la norma
“La chiesa di Inghilterra si deve svegliare” sulle nozze fra omosessuali. E’ l’ennesimo appello del primo ministro britannico David Cameron. Il premier ha aggiunto, a un ricevimento di associazioni per la parità di diritto dei gay, che la questione “è una cosa in cui credo appassionatamente. Se il matrimonio va bene per me, il matrimonio deve andar bene per tutti e noi faremo una legge in proposito”. Cameron ha annunciato tempo fa che il suo governo vuole varare una norma per i matrimoni fra omosessuali entro il 2015. Nel mentre la Scozia potrebbe diventare la prima parte del Regno Unito che permetterà a coppie dello stesso sesso di sposarsi. La vice primo ministro Nicola Sturgeon ha annunciato oggi che il governo scozzese presenterà in parlamento una proposta a proposito. La nazione costitutiva più settentrionale del Regno Unito non trova forti resistenze politiche a un progetto di legge del genere, il consenso è trasversale in tutti i partiti, mentre l’unica seria opposizione viene da alcune organizzazioni religiose. La scelta di portare avanti un progetto di legge sulle nozze gay è stata presa dopo una consultazione tra governo e le parti sociali, in cui sono stati valutati i pareri di 80mila scozzesi.
Intanto la città di New York ha diffuso i dati sugli incassi comunali derivanti dalla legge che permette alle coppie gay di sposarsi, promulgata circa un anno fa. I proventi delle unioni formali fra persone dello stesso sesso hanno fruttato alla “Grande mela” un bel gruzzoletto: 259 milioni di dollari. Lo hanno reso noto il sindaco Michael Bloomberg e la rappresentante del consiglio cittadino Christine Quinn, citando l’indagine elaborata dall’ufficio del marketing e del turismo della città. Da quando il governatore Andrew Cuomo ha firmato la legge meno di un anno fa, New York è diventato il sesto stato americano a rendere legali le unioni gay: il comune ne ha formalizzate 8mila e 200, ovvero più del 10 per cento dei 75mila matrimoni celebrati a New York lo scorso anno. Secondo i dati dell’indagine, nella città sono arrivati più di 200mila ospiti per tali occasioni.