I fatti più importanti di ieri per capire la giornata di Borsa e l’andamento dello spread.
Moody’s – L’agenzia americana cambia l’outlook del fondo salva Stati Efsf da “stabile” a “negativo”. Questo significa che potrebbe poi essere declassato, con immediato aumento del costo di raccolta del capitale sul mercato. In pratica lo scudo di cui al momento disponiamo comincia a mostrare crepe.
Gran Bretagna – David Cameron, primo ministro inglese, si è detto molto deluso dai dati sul Pil del secondo trimestre. Il Paese resterà in recessione nel 2012, con un calo dello 0,8 per cento del Pil. La Gran Bretagna per ora è fuori dal caos sul debito pubblico, sui mercati, perché ha la sterlina. Ma la sua condizione resta pericolante.
Grecia – Il ritorno di un’ipotesi di default per la Grecia tra agosto e settembre viene alimentata giorno per giorno anche a fini speculativi. Nella giornata di ieri non ci sono state novità concrete, ma l’iportante istituto di ricerca tedesco Ifo ha pubblicato una ricerca secondo cui il crac di Atene costerebbe alla Germania fino a 89 miliardi di euro e, dopo la bancarotta, sarebbe più conveniente se la Grecia uscisse dall’euro.
Il Fatto Quotidiano, 26 Luglio 2012