Con il sisma del 20 e 29 maggio, Errani è diventato commissario straordinario per la ricostruzione. E mentre Napolitano e il Papa in visita tra gli sfollati sono stati accolti o con fischi o con mugugni, il presidente
È stato il terremoto del maggio scorso a riportare sulla scena pubblica da protagonista Vasco Errani, che da subito è diventato il punto di riferimento di una regione che voleva rimettersi in moto. Una gestione dell’emergenza che ha avuto elogi e riscontri positivi da entrambi gli schieramenti politici, evidenziando un uomo delle istituzioni presente sul territorio a tranquillizzare cittadini e terremotati su alcuni temi delicati della ricostruzione. “Non ci saranno New Town o baraccopoli”, una delle prime precisazioni fatte dal Presidente della Regione a pochi giorni dal sisma, garantendo una volontà di rinascita lontana dai fantasmi di quello successo a l’Aquila. Legalità e trasparenza i due punti di partenza della regione, rifiutando il sistema del microcredito adottato sempre a l’Aquila per quanto riguarda i soldi degli sms: è stato proprio Errani a garantire che le donazioni degli italiani siano interamente rivolte alla ricostruzione e non spese per prestiti a tasso agevolato concessi dalle banche ai terremotati.
E mentre personaggi ben più noti, da Napolitano al Papa, ricevevano dure contestazioni nelle tendopoli, le visite del presidente della regione sono sempre state accolte positivamente dai terremotati. Proprio in occasione della visita del Presidente della Repubblica, Vasco Errani ha deciso di parlare di uno dei temi più delicati della ricostruzione, chiedendo: “giuste regole per abbattere la burocrazia contrastando le infiltrazioni criminali”.
È notizia di pochi giorni fa inoltre l’istituzione, su volontà specifica dello stesso Vasco Errani, di una commissione internazionale sula prevenzione dei terremoti, che dovrà indagare i legami tra il sisma del 20\29 maggio in Emilia Romagna e le attività di fracking, ovvero di perforazione del suolo, composta da scienziati di prestigio internazionale. L’ultima presa di posizione in favore dei terremotati lunedì scorso, quando Errani ha chiesto di inserire due emendamenti alla “Spending review” per: chiedere 6 miliardi alla cassa depositi e prestiti per affrontare i danni del terremoto; assumere 170 persone a tempo determinato negli enti locali per permettere la gestione pratica del risarcimento danni.