“L’unica intesa che vogliamo è quella sulla nostra salute”. E’ uno dei cartelli esposti dai cittadini di Taranto, oggi in presidio a Roma, per chiedere la chiusura degli impianti inquinanti dell’Ilva. La delegazione, in vista del vertice al ministero dell’Ambiente, chiede che si fermi la fabbrica, oggetto di un possibile sequestro da parte della procura per violazioni delle norme ambientali, i cui vertici sono sotto inchiesta per disastro ambientale. “Noi siamo – racconta una cittadina – con i lavoratori che difendono il loro posto, a Taranto si deve fare quello che è successo in altre parti del paese: formare gli operai e impiegarli nella bonifica dell’area”. Un’altra mamma ha perso un figlio all’Ilva, morto cadendo da una gru, e chiede solo “Più sicurezza e maggiore rispetto per la vita umana” di Nello Trocchia
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