La differenza fra costi e ricavi si attesta a 7,5 milioni di euro, il fatturato è sceso a 676,2 milioni di euro, con una flessione pari all'8,5 per cento. Il margine operativo lordo diminuisce del 39 per cento. Il trand negativo già evidente nei primi tre mesi non si ferma
Crolla del 67 per cento rispetto all’anno scorso l’utile consolidato del primo semestre di Mondadori. La differenza fra costi e ricavi si attesta a 7,5 milioni di euro, mentre anche il fatturato è sceso a 676,2 milioni di euro, con una flessione pari all’8,5 per cento. Non si salva nemmeno il margine operativo lordo, che diminuisce del 39 per cento, toccando i 36 milioni di euro. La posizione finanziaria netta è negativa per 370 milioni di euro, contro i 355 milioni di fine 2011. Al 30 giugno il personale dipendente in forza alle società del gruppo, a tempo indeterminato e determinato, è composto da 3mila e 745 unità, in riduzione, sia rispetto all’organico di fine anno, sia rispetto al corrispondente dato del giugno 2011 (-51 unità, pari a -1,3%).
La casa editrice capitanata dalla figlia del Cavaliere Marina Berlusconi incolpa il mercato “ancora in forte sofferenza” e non prevede “che i livelli di redditività operativa dell’esercizio passato non siano raggiungibili anche nei prossimi mesi”. L’azienda proseguirà nella seconda metà dell’esercizio, “le azioni di contenimento dei costi strutturali secondo nuove, ulteriori guideline individuate in questi mesi”.
I conti alla Mondadori continuano a peggiorare, già nel primo trimestre l’utile consolidato si era dimezzato (-52%) passando a 2,4 milioni rispetto dai 5 dell’anno precedente. I ricavi erano a quota 328 milioni, il 7,4 per cento in meno rispetto al primo trimestre dell’anno scorso. Il margine operativo lordo consolidato era a 15 milioni di euro, in calo del 31 per cento rispetto ai 21,8 milioni di euro precedenti.