Per i fisici teorici dell’Accademia cinese delle scienze, in base ai calcoli da loro elaborati e pubblicati sulla rivista "Science China": l’energia oscura porterà l’Universo ad espandersi fino a provocare strappi che lo ridurranno in brandelli. La Terra, secondo questa teoria, si dissolverà sedici minuti prima
Per la fine dell’Universo l’appuntamento è fissato tra 16,7 miliardi di anni, quando ci sarà un grande strappo causato dall’energia oscura, ossia la forma ancora misteriosa di energia che costituisce il motore dell’espansione dell’universo e che lo occupa per il 70%. Lo affermano i fisici teorici dell’Accademia cinese delle scienze, in base ai calcoli da loro elaborati e pubblicati sulla rivista “Science China”: l’energia oscura porterà l’Universo ad espandersi fino a provocare strappi che lo ridurranno in brandelli. Rivedendo alcuni dei parametri di una delle ipotesi cosmologiche più accreditate sul destino dell’Universo, il “Big Rip” o grande strappo, i ricercatori asiatici hanno determinato che il tempo ancora a disposizione prima della morte dell’Universo sia poco meno di 17 miliardi di anni.
In una inesorabile catena di eventi, la Via Lattea si smembrerà 32,9 milioni di anni prima della fine, mentre la Terra verrà prima strappata via dalla sua orbita e infine, 16 minuti prima della morte dell’Universo, verrà dissolta. Questa visione catastrofistica è la diretta conseguenza di una recente teoria, elaborata nel 2003, detta “Big Rip”, sulla base delle conoscenze attuali sull’espansione accelerata dell’Universo. E’ noto infatti a partire dagli anni ’90 che il nostro Universo, nato dal “Big Bang” o grande esplosione 13,7 miliardi di anni fa, sia soggetto a una espansione accelerata, ossia si espanda in maniera forzata: una spinta prevista inizialmente dai modelli teorici della relatività e oggi identificata come energia oscura, una sorta di energia del vuoto che allarga lo spazio e che costituirebbe il 70% dell’Universo.
In questo contesto, secondo la teoria del Big Rip, a causa di questa espansione accelerata, ogni oggetto fisico, a partire dalle galassie, e poi pianeti e esseri viventi fino agli atomi, verrà lentamente tirato; letteralmente fatto a pezzi e ridotto a singole particelle elementari che continueranno ad allontanarsi tra loro in una sorta di gas sempre meno denso. Un lento e inesorabile strappo. Analizzando alcuni dei parametri legati al destino dell’Universo, in particolare il rapporto tra pressione e densità della materia oscura, i ricercatori hanno sviluppato uno scenario futuro nel quale, con un livello di fiducia del 95%, il tempo ancora a disposizione per l’Universo sia al massimo 16,7 miliardi di anni.
Fonte – Ansa