All'interno della sezione Venezia Classici, sotto la neo direzione di Alberto Barbera verranno proiettati Il caso Mattei, Porcile, La decima vittima e Stromboli terra di Dio
La proiezione del film di Rosi, Palma d’oro a Cannes nel 1972, avverrà in concomitanza con la consegna del Leone d’oro alla carriera al regista: una candidatura sostenuta dal direttore della Mostra Alberto Barbera ed appoggiata dal presidente della Biennale Paolo Baratta, per “il segno indelebile che il cinema politico di Rosi ha lasciato nella storia del cinema italiano del dopoguerra” e per l’influenza avuta su generazioni di cineasti in tutto il mondo “per il metodo, lo stile, il rigore morale e la capacità di fare spettacolo su temi sociali di stringente attualità”.
Un restauro, quello de Il caso Mattei, nato dalla collaborazione tra la Cineteca di Bologna e la Film Foundation di Martin Scorsese, con il sostegno di Gucci e la collaborazione del Museo Nazionale del cinema di Torino. Arriva a pochi mesi dalla presentazione al Festival di Cannes di Viaggio in Italia il nuovo restauro del Progetto Rossellini, l’iniziativa voluta e realizzata dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, CSC-Cineteca Nazionale e Coproduction Office: Stromboli terra di Dio fu il primo film della coppia Bergman-Rossellini, che ne vide nascere il legame professionale e sentimentale, con buona pace di Anna Magnani cui la parte era inizialmente destinata, e che per ripicca girò a Lipari Vulcano di Dieterle.
Ad un altro protagonista del cinema engagé che caratterizzò la produzione italiana degli anni Sessanta e Settanta è dedicato il terzo dei restauri presentati al Lido, La decima vittima di Elio Petri, protagonisti Ursula Andress ed un inedito Marcello Mastroianni dall’insolita chioma bionda. Singolare ibrido di fantascienza, azione e commedia all’italiana il film fu sceneggiato dallo stesso Petri insieme a Tonino Guerra ed Ennio Flaiano, che ne fecero una pellicola di denuncia contro il sistema capitalistico e l’invadenza dei media. Non poteva infine mancare Pasolini, del quale la Cineteca presenta la versione restaurata del disturbante e poco noto Porcile, realizzato nel 1969.