Ha ragione Mark Twain, “l’educazione è la difesa organizzata degli adulti contro la gioventù”?
È da un po’ che al mare osservo il comportamento dei bambini e dei loro genitori e voglio condividere questa piccola riflessione aperta al vostro contributo.
Vedo bambini aprire sette pacchetti di patatine solo per cercare la sorpresa che poi buttano via, immancabilmente dopo due minuti. Vedo bambine con costumini griffati, fiocchetti e manine con smalti che io non oserei avvicinare. Vedo bambini con “armi di sterminio di massa” piene di acqua giocare alla lotta, litigare e vedo i genitori litigare a loro volta con gli altri genitori invece di insegnare la cooperazione ai loro figli. Vedo uno spreco infinito di merendine, gelati buttati via, caramelle, cellulari. Vedo bambini già annoiati o troppo grassi e pochi libri se non nessuno sotto l’ombrellone dei genitori.
Poi mi incontro con dei miei carissimi amici berlinesi e mi innamoro. Sì, mi innamoro dei loro due bambini perché sono veri. Matteo a sei anni chiede alla mamma cosa deve fare per meritare un cucciolo, se prendono il gelato al mare non avranno altri dolci, se discutono con altri bambini i genitori sono pronti a gestire il conflitto senza difenderli viziandoli. In campagna mi portavano per mano a guardare i formicai, le galline e tutte quelle piccole grandi meraviglie della natura che le bimbe con lo smalto forse non guardano più. Vestiti normalmente, da bambini, non sanno neppure cosa sia una griffe e non guardano la televisione. Se hanno un giocattolo lo conservano e non lo buttano via dopo poco tempo. Non parlano da piccoli saputelli e se gli adulti sono a cena non cercano di essere al centro dell’attenzione in modo manipolatorio ed egocentrico ma sanno giocare da soli. Quello che ho visto è pulizia mentale, dolcezza.
Ora non voglio fare un discorso bigotto o qualunquista ma la differenza io l’ho notata e forse non c’entra la nazionalità ma di certo lo stile educativo. Come educhiamo i nostri figli? Come siamo educati noi stessi? C’è la crisi, ma le signore hanno tutte occhiali all’ultima moda. E’ vero, siamo degli spreconi e molti di noi educano i figli alla stessa superficialità e apparenza mediocre, affamandoli poi di padre e di regole, crescendo adulti viziati che poi non faranno altro che lamentarsi. La nuova povertà non ferma questi italiani medi e mediocri che vestono i loro figli come figurini di Vogue, anzi, ho notato che più i lavori sono precari, più si scende in provincia, più questi bambini sono vestiti in modo ridicolmente adulto e costoso.
Tutto questo per abbandonarli poi in adolescenza, quando non pendono più dalle nostre labbra e lasciarli a 14 anni fare nottate in spiaggia perché non si sanno dire dei no. Non voglio fare la Savonarola di turno ma credo che dovreste tutti notare queste cose: fatemi sapere se sto esagerando io o se anche voi avete notato questi bambini viziati e male educati. Vorrei sbagliarmi ma credo che stiamo crescendo un esercito di nuovi creatori di debito, così non se ne esce. Dire no è necessario per creare paletti e limiti, pensiamo all’io, quest’isolotto che si difende dal gran mare dell’inconscio, che ne sarebbe di lui senza i confini e divieti?
Come scriveva Mario Lodi, “oggi è difficile educare perché il nostro impegno di formare, a scuola, il cittadino che collabora, che antepone il bene comune a quello egoista, che rispetta e aiuta gli altri, è quotidianamente vanificato dai modelli proposti da chi possiede i mezzi per illudere che la felicità è nel denaro, nel potere, nell’emergere con tutti i mezzi, compresa la violenza. A questa forza perversa noi dobbiamo contrapporre l’educazione dei sentimenti: parlare di amore a chi crede nella violenza, parlare di pace preventiva a chi vuole la guerra”. Non dobbiamo sottrarci da questo lavoro dopo aver consegnato ai nostri figli uno dei peggiori mondi possibili solo così e non con i vizi superflui figli delle nostre incapacità, possiamo difendere i nostri bambini.