Il direttore de Il Fatto Quotidiano commenta i titoli ("Pm assassini" e "Condannato a morte") sul consigliere del presidente Napolitano: "Lettori e giornalisti di quelle testate dovrebbero vergognarsi. La Procura di Palermo non è fatta di assassini"
“La nota del quirinale è una nota che non condivido ma capisco e comprendo – spiega Padellaro – è morto un collaboratore esterno del Presidente Giorgio Napolitano, nei giorni scorsi al centro di cronache giudiziarie. È un fatto tristissimo, di fronte al quale tutti quanti dovremmo riflettere senza specularci sopra”.
E poi prosegue: “Credo che oggi alcuni giornalisti e alcuni lettori di Libero o de Il Giornale dovrebbero vergognarsi. La Procura di Palermo non è fatta di assassini. Perché scrivere ‘Condanato a morte’ significa dire che i magistrati sono degli assassini. Mi auguro che la magistratura di Palermo non venga lasciata sola, in un momento di attacco totale e vergognoso come questo”.
Il consigliere giuridico del capo dello Stato Loris D’Ambrosio è morto per un infarto qualche giorno fa, all’età di 65 anni. Nelle settimane scorse era stato coinvolto nella vicenda delle intercettazioni ”trasversali” riguardanti l’ex presidente del Senato Nicola Mancino, rinviato a giudizio per falsa testimonianza nell’ambito del procedimento sulla trattativa Stato-mafia a Palermo.”Era stato esposto a insinuazioni ed escogitazioni ingiuriose” ha detto commosso il presidente Napolitano, commentando la sua scomparsa.