La Procura di Ancona è intervenuta dopo le nove interrogazioni parlamentari del senatore Pdl, Filippo Berselli che aveva lamentato alcune anomalie nell'inchiesta Green Money 2 che aveva fatto cadere al giunta Vignali
La notizia è arrivata al procuratore proprio attraverso la stampa. “Non ho ricevuto nessuna notifica – ha detto in un incontro con i giornalisti – so che il reato è di abuso di ufficio, ma non conosco il fatto preciso che si contesta”. Il procuratore ha ripetuto di “essere assolutamente sereno”, ma non ha risparmiato qualche frecciata a coloro che avrebbero messo in moto il meccanismo. “Questo è il logico sviluppo di un atto dovuto – ha commentato – frutto di una campagna diffamatoria e intimidatrice seguita alle note vicende parmigiane, di cui conosco i suggeritori locali, i cui nominativi tra non molto saranno noti anche a voi”.
Berselli nelle sue interrogazioni parlamentari aveva chiesto ripetutamente alla Procura e alla Cassazione di indagare sul procuratore e sui pm di Parma dopo le indagini sull’inchiesta Green Money e il blitz della Guardia di finanza che nel giugno del 2011 aveva portato all’arresto di 11 persone. Tra le vicende contestate c’erano il trasferimento di alcuni carabinieri, le indagini sull’ex comandante della polizia municipale Giovanni Maria Jacobazzi, finito in manette nell’inchiesta con l’accusa di corruzione e concussione (e ora tornato nei carabinieri). Il senatore aveva puntato il dito sul procuratore per incompatibilità del suo ruolo, fuga di notizie e violazione del segreto istruttorio, conflitto di interessi. Le sue interrogazioni avevano portato ad accertamenti preliminari nella Procura ducale da parte del ministero della Giustizia, che aveva acquisito la documentazione necessaria a verificare quanto denunciato.
“Non è che io abbia fatto una denuncia per un reato specifico nei confronti di Laguardia – ha commentato Berselli, dopo aver appreso della notizia – Ho solo segnalato con numerose interrogazioni documentate e fondate le vistose anomalie nell’operato della Procura di Parma, chiedendo delle verifiche”. Il senatore del Pdl aveva presentato un esposto alla Procura generale della Repubblica e il caso alla fine è passato a quella di Ancona, competente per il territorio dell’Emilia Romagna.
Il procuratore Laguardia e la pm Dal Monte sarebbero indagati da aprile e nei loro confronti sarà accertata la sussistenza di possibili illeciti di natura disciplinare. L’iscrizione nel registro degli indagati non fermerà però l’operato della Procura di Parma, che va verso la chiusura dell’inchiesta Green Money 2. “I filoni di indagine proseguono e sono prossimi alla chiusura, il lavoro sarà rallentato nel periodo estivo, ma prosegue - ha concluso Laguardia, ribadendo, rispetto all’accusa nei suoi confronti – Non sono preoccupato per niente”.