Spinte, urla, tensione alle stelle. All’alba di venerdì i lavoratori della Jabil di Cassina de’ Pecchi (provincia di Milano) hanno trovato decine di poliziotti fuori dai cancelli del loro stabilimento, occupato ormai da otto mesi. Gli operai in presidio sono stati allontanati con la forza per permettere alla proprietà di recuperare materiali e macchinari di valore, ancora presenti all’interno della fabbrica. I lavoratori, che inizialmente temevano uno sgombero, hanno opposto resistenza all’ingresso dei tir, e due operaie si sono arrampicate sul tetto della fabbrica. Inevitabile lo scontro, cui hanno preso parte anche giovani e studenti delle realtà antagoniste milanesi. I 325 dipendenti della Jabil, ceduti nel 2007 dal gruppo Nokia-Siemens, sono stati licenziati dalla multinazionale americana il 16 dicembre scorso. Da allora, lo stabilimento di Cassina de’ Pecchi è sotto occupazione, presidiato giorno e notte in attesa che un nuovo imprenditore rilevi il sito e recuperi i posti di lavoro perduti di Maria Elena Scandaliato
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