Un emendamento dei relatori Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) e Paolo Giaretta (Pd), approvato dalla commissione Bilancio del Senato prevede che chi è in ritardo con gli esami paghi più tasse. Il 100% di maggiorazione per chi ha un Isee di 150mila euro, il 25% sotto i 90mila
Spunta un emendamento bipartisan alla spending review, che vorrebbe aumentare e addirittura raddoppiare (“aumenti fino al 100%”) le tasse universitarie degli studenti fuoricorso. La proposta, approvata dalla maggioranza dalla commissione Bilancio del Senato, è dei relatori Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) e Paolo Giaretta (Pd). Nello specifico è previsto che gli studenti che non riescono a laurearsi entro i tempi previsti dovranno a pagare fino al doppio delle tasse universitarie se hanno un reddito familiare superiore a 150mila euro. Mentre per redditi tra 90mila e 150mila euro potrà essere al massimo del 50 per cento e sotto i 90mila euro del 25 per cento.
Queste somme andranno a pagare, “in misura non inferiore al 50 per cento”, le borse di studio, mentre per la parte restante saranno destinate ad altri interventi di sostegno al diritto allo studio. In particolare i relatori hanno individuato come beneficiari di queste risorse aggiuntive i servizi abitativi, servizi di ristorazione, servizi di orientamento e tutorato, attività a tempo parziale, trasporti, assistenza sanitaria, accesso alla cultura, servizi per la mobilità internazionale e materiale didattico. Gli incrementi potranno essere disposti dalle università, entro i limiti massimi che saranno individuati dal ministero dell’Istruzione entro il 31 marzo di ogni anno, sulla base di principi di equità progressività e redistribuzione, del reddito familiare Isee e della specifica condizione di studenti lavoratori.
Tra i soldi destinati agli enti pubblici invece, le province tirano un sospiro di sollievo: dal fondo per i rimborsi fiscali alle imprese, arriveranno 100 milioni per le province. Lo prevede un emendamento al decreto legge spending review, presentato dei relatori, Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) e Paolo Giaretta (Pd), in commissione Bilancio al Senato.