Dopo due giornate di proteste, a Taranto scoppia la tregua e la città prova lentamente a tornare alla normalità. I blocchi stradali che hanno isolato il capoluogo ionico dal resto d’Italia sono stati rimossi e gli operai si apprestano a tornare al lavoro. I sindacati hanno infatti confermato che lo sciopero terminerà con il turno di notte di venerdì e dalle sette di sabato si potrà tornare in fabbrica. Sì, perché, come sottolineato dal procuratore generale di Taranto Franco Sebastio, il sequestro degli impianti a caldo non è stato notificato. Il tribunale si è limitato a incaricare tre tecnici dell’Arpa dello spegnimento, ma dalle parti delle acciaierie non si sono fatti vedere. E fino a quando non si presenteranno, l’impianto potrà continuare a lavorare come se nulla fosse accaduto. Quanto a lungo? Nessuno lo sa con precisione, ma è opinione diffusa che i tre custodi non varcheranno i cancelli della fabbrica prima del 3 agosto, il giorno in cui il tribunale del Riesame si dovrà pronunciare sul ricorso presentato dall’Ilva contro il sequestro degli impianti a caldo e contro le misure cautelari che hanno colpito alcuni dei suoi dirigenti. Tutto congelato quindi. Almeno fino al giorno prima del verdetto, giovedì 2 agosto, quando i lavoratori incroceranno le braccia per 24 ore e sfileranno in corteo per le vie della città