Da Mohammed Alì a Paul McCartney, nella cerimonia che ha dato il via ai giochi sono stati protagonisti le grandi glorie dello sport mondiale e i simboli del Regno Unito. E la regina diventa una "Bond Girl". Ma è polemica sui costi esorbitanti e sulle poltrone vuote
Mohammed Alì a rappresentare, con le sue stanche gambe, “le virtù delle Olimpiadi”. Ad accendere il calderone, ultimi tedofori, sette giovani promesse dello sport britannico, simboli dei giochi che “ispireranno una generazione”, come dice il motto di questa edizione. Ma, alla fine, anche la regina ci ha messo la faccia, recitando una parte a Buckingham Palace insieme all’attuale James Bond, Daniel Craig, e facendo catapultare una sua controfigura da un elicottero. Stratford, Londra, quasi 70mila persone ieri sera hanno seguito la cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Un miliardo gli spettatori in tutto il mondo. Diretta dal regista Danny Boyle, autore di Trainspotting, la serata è stata una vera e propria lezione di storia per un popolo, quello inglese, poco incline a studiarla, come dimostrano le statistiche scolastiche da tempo.
Dall’era idilliaca di un Regno Unito verde e fiabesco a quella industriale, dagli anni Sessanta dei diritti civili all’era moderna della comunicazione digitale. Ieri sera allo stadio olimpico si è visto quello che il direttore artistico Boyle e il presidente del comitato olimpico Jacques Rogge hanno definito “il meglio che la Gran Bretagna può dare”, concluso dalle canzoni dell’inglesissimo Paul McCartney. Tuttavia, rimangono le questioni ancora aperte, come il costo esorbitante della cerimonia, 27 milioni di sterline, oltre 32 milioni di euro, e l’esaltazione di un Regno Unito “verde”, che verde non lo è da tempo ma che il primo ministro David Cameron vorrebbe che fosse ancora. Finanziando da una parte nuove centrali nucleari appaltate alla Cina e tagliando gli investimenti per le energie rinnovabili.
La cerimonia si è aperta con il suono della campana olimpica da parte di Bradley Wiggins, britannico, vincitore dell’ultimo Tour de France. Subito dopo, un’atmosfera da fiera campestre, fra oche, mucche e cavalli. Poi, un finto albero è stato sradicato, a simboleggiare l’avvento della rivoluzione industriale, con ciminiere che emergevano dal terreno, le fonderie, poi le suffragette, le case popolari, l’arrivo dei primi immigrati dai paesi caraibici. Ed ecco il turno della vera regina, Elisabetta II, che ha fatto ingresso nello stadio, accompagnata dal consorte e dall’inno “God Save the Queen”. Per lei, un monarchico sorriso. Poi la seconda parte: da Mary Poppins a Mr Bean, da David Bowie ai Queen, ai Sex Pistols. Senza dimenticare, in questo vero e proprio live show trasmesso anche in 3D dalla Bbc, altre glorie come l’inventore del world wide web, Sir Tim Berners-Lee.
Ma è stato anche il momento del ricordo, come per le decine di vittime degli attentati di Londra del 7 luglio 2005. A seguire, la sfilata delle 204 nazioni partecipanti, più di quelle appartenenti alle Nazioni Unite. Politicamente corretti quei commentatori che hanno avuto la fortuna di seguire l’evento per la televisione pubblica. E così il Botswana è diventato “il più grande produttore di diamanti”, Antigua “un centro di eccellenza finanziaria”, il Congo “uno dei più grandi produttori di petrolio”, l’Italia “un paese dove persino gli atleti vestono Armani”. L’Italia, appunto. A portare la bandiera la campionessa olimpionica di scherma Valentina Vezzali. Un atleta italiano aveva persino un cartello, “Mamma sono qui”, accompagnato dall’ironia dei commentatori Bbc.
Le polemiche, appunto. Quei 27 milioni di sterline spesi non sono sembrati tanti a Boyle. “Del resto abbiamo speso la metà di quello che ha speso Pechino 2008”, ha detto. Ma comunque troppi soldi, secondo alcuni commentatori, per un’Olimpiade che secondo alcuni è arrivata a costare 24 miliardi di sterline. Il governo dice poco meno di 10. Ma il budget iniziale era di meno di tre miliardi di sterline. Costi lievitati, fra la sicurezza costata da sola un miliardo, la militarizzazione della città con missili sui tetti delle case, navi da guerra sul Tamigi, poliziotti ovunque e 18mila addetti alla security a vigiliare sulla sicurezza dei giochi. Poi, la questione della sostenibilità. “Saremo le Olimpiadi più verdi”, avevano detto. E anche Boyle ha voluto richiamare l’idillio dell’Inghilterra preindustriale. Ma, rivela l’Independent, ben 8mila tonnellate di rifiuti saranno prodotte e l’obiettivo di riduzione di anidride carbonica è stato rivisto al ribasso, così come quello dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.
Infine, la questione dei biglietti invenduti. Neanche la televisione più governativa al mondo come la Bbc ha potuto fare a meno di riprendere seggiolini vuoti. L’alto costo dei biglietti, evidentemente, ha ridotto la partecipazione e invenduti sono andati quelli da oltre 2000 sterline nelle aree dedicate ai vip. Fra questi, 130 capi di stato, Michelle Obama, la famiglia reale quasi al completo: 30mila vip su un totale di 70mila spettatori. Ma che la festa inizi. “Del resto è nel Regno Unito che è nato lo sport moderno”, ha detto Rogge nel suo discorso conclusivo. E ora tutti a vedere le gare. Con un occhio al cielo, visto che gli inglesi, tradizionalmente molto precisi per quanto riguarda il meteo, prevedono due settimane di pioggia e brutto tempo.