“C’è una irrazionale volontà distruttiva che caratterizza alcuni pubblici ministeri, alcuni esponenti politici, alcuni giornali che non vogliono solo criminalizzare – ricorrendo a tutti i mezzi, legali, regolari, irregolari e illegali – i loro nemici storici, mentre adesso si scagliano anche contro chi ha posizioni intermedie, di mediazione e contro gli stessi conservatori moderati. Evidentemente queste forze sono animate da un forsennato spirito eversivo e distruttivo e rappresentano un autentico pericolo per la libertà, la democrazia e lo stato di diritto nel nostro Paese. Purtroppo il dottor D’Ambrosio è caduto sotto il fuoco di questi fanatici”. Lo afferma il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. La morte del consigliere giuridico del capo dello Stato, avvenuta due giorni fa per infarto, era stata commentata duramente da Napolitano.
“Il segno della barbarie che – sostiene Cicchitto – caratterizza alcuni esponenti della procura di Palermo, alcuni esponenti dell’Idv e un quotidiano d’assalto come Il Fatto quotidiano sta nel fatto che, nel corso di tutti questi anni, il compianto dottor D’Ambrosio è stato il più intelligente, colto, e abile conservatore e difensore degli elementi di fondo del potere giudiziario, delle prerogative dei magistrati, in permanente e serrato contraddittorio con le posizioni più riformiste, più garantiste e più conflittuali di chi voleva cambiare sul terreno politico e legislativo alcuni aspetti dell’ordinamento giudiziario e appunto del potere dei giudici. Allora questo serio, corretto, abile conservatore moderato tutto poteva aspettarsi che essere colpito alle spalle in maniera così irresponsabile e volgare proprio da alcuni esponenti di una procura e dagli ultra-giustizialisti mediatici che hanno usato contro di lui i metodi riservati solitamente a ben altri nemici: prima le intercettazioni, quindi le violazioni del segreto istruttorio, poi la conferma di queste violazioni, infine una tambureggiante campagna di stampa che concentrava il fuoco apparentemente contro il dottor D’Ambrosio, ma che aveva e che ha come obiettivo principale il presidente Napolitano che, anche lui sul terreno del dibattito sulla giustizia in Italia, è certamente un moderato e non uno spericolato innovatore”. D’Ambrosio era stato protagonista delle cronache dell’indagine della Procura di Palermo sulla trattiva Stato-mafia per le telefonate con l’ex presidente del Senato Nicola Mancino indagato nell’ambito dell’inchiesta. L’Idv reagisce a stretto giro alle parole del politico: ”Proprio Cicchitto, tessera P2numero 2232, accusa l’Idv di eversione?” scrive su twitter il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario. “Tra poche ore si terranno i funerali di D’Ambrosio, al quale ieri ho voluto rendere omaggio recandomi alla camera ardente allestita per lui al Quirinale. D’Ambrosio è stato ingiustamente accusato e la sua reputazione è stata data in pasto ai giornali” dice Angelino Alfano, in un’intervista esclusiva all’Adnkronos. Oggi pomeriggio alle 16.30 si svolgeranno le esequie del consigliere giuridico del Qurinale. I magistrati ieri hanno deciso di non eseguire l’autopsia perché il decesso è avvenuto per cause naturali. D’Ambrosio soffriva di problemi cardiaci.