Le stelle continuano a stupire. Attraverso il loro studio, gli scienziati hanno imparato che tutto ciò che ci circonda, compreso il nostro organismo, è polvere di stelle. La quasi totalità degli elementi chimici è stata, infatti, assemblata nelle fornaci nucleari degli astri, per essere poi disseminata nello spazio con violente esplosioni cosmiche. Adesso un team di studiosi, guidati da Trygve Helgaker, chimico dell’Università norvegese di Oslo, pubblica su Science una ricerca in cui s’ipotizza che quelli stessi elementi di cui ogni cosa è fatta nelle stelle siano tenuti insieme da legami chimici che sulla Terra sono sconosciuti.
I ricercatori norvegesi hanno studiato, attraverso simulazioni computerizzate basate sulla meccanica quantistica che governa l’universo subatomico, il comportamento degli atomi di idrogeno quando si trovano immersi in un intenso campo magnetico. Lo stesso presente sulla superficie di alcuni astri. E, con loro grande sorpresa, esplorando un aspetto della natura, come spesso accade nella scienza, si sono imbattuti in un fenomeno nuovo e inatteso. Proprio il forte campo magnetico – 10.000 volte più intenso di quello che attualmente si può generare sulla Terra – faceva da collante, spingendo gli atomi di idrogeno a legarsi tra di loro in un modo diverso da quelli che abbiamo imparato a conoscere nei libri di scuola. Osservando i dati della simulazione, gli scienziati norvegesi hanno, infatti, notato che le molecole di idrogeno, invece di allinearsi al campo magnetico esterno, ruotavano per orientarsi in modo perpendicolare. Segno che interagivano tra di loro in maniera imprevista. “Per spiegare il fenomeno, nel nostro studio abbiamo ipotizzato che gli atomi siano tenuti insieme dal modo in cui i loro elettroni sembrano ballare intorno alle linee del campo magnetico – spiega Helgaker, a capo del gruppo -. È questa loro particolare danza a legarli”.
Anche se le condizioni che si verificano nell’atmosfera delle stelle non sono ancora esattamente riproducibili in laboratorio, a causa dei limiti tecnici delle attuali strumentazioni scientifiche, la ricerca potrebbe gettare nuova luce sulla natura di alcuni astri alla fine del loro ciclo vitale. Come le nane bianche e le stelle di neutroni che, esaurito il proprio combustibile nucleare, collassano espellendo gli strati più esterni e disseminando così lo spazio di elementi chimici, pronti a dar vita a nuove stelle.