La politica non è un mero esercizio di ragionamenti asettici e razionali. Prende più giù della testa e anche del cuore. Ma quando arriva alla pancia son dolori e crampi ingovernabili.
È quello che mi succede proprio in questi giorni, in queste ore. Io sono sempre stato nel Partito (come si chiamava di volta in volta) o lì attorno come le falene con le lampadine.
Ma quello che mi succede ora è ancora inedito per me. Non avendo più il cemento ideologico di un mondo migliore promesso dalla rivoluzione pacifica, all’italiana, democratica ecc. un partito vale per quello che fa e gli uomini che lo rappresentano valgono per quello che fanno vedere di sé. Ma le azioni e gli scopi ora mi sfuggono.
Gli ultimi avvenimenti riguardanti le indagini sugli accordi Stato-Mafia di 20 anni fa e, in particolare, il suo aspetto laterale come quello del coinvolgimento di Napolitano mi hanno sorpreso e anche indignato parecchio. Napolitano si è infognato chiaramente e alla luce del sole. Ha commesso un errore chiaro e palese (difendere il suo portavoce che dichiarava che il Presidente aveva “preso a cuore” la richiesta di un ex Ministro di manipolare le indagini dei pm che indagano su fatti molto gravi) e, per trarsene fuori, ne ha commesso un altro più grave (il conflitto di attribuzione alla corte costituzionale) ed infine, dopo la morte di D’Ambrosio per infarto, accusare, nel suo necrologio, esplicitamente Ingroia e gli altri (oltre ad alcuni giornali) di avere causato la morte del suo collaboratore. Il titolo dei giornali di destra è “Napolitano: pm assassini”. Oggi nulla, attendo domani se Napolitano avrà qualcosa da ridire, distinguere il suo giudizio, difendere i pm palermitani… Dopodomani sarà già troppo tardi.
E Bersani e il suo PD appoggiano in toto, a priori, Napolitano in una vicenda dove è chiaro ed evidente l’errore del Presidente, mettendosi con ciò a fianco della peggior feccia politica di destra.
Quella lampadina attorno a cui ronzavo in cerca di lumi si è proprio spenta. Non si può essere ipocriti fino a questo punto. Se uno sbaglia occorre dirlo e farlo capire a tutti. Tutti possono sbagliare ma accanirsi nell’errore è diabolico e letale. È così che si difende l’istituzione e la democrazia e non con l’accusa di lesa maestà.
Io non nutro più molte speranze di svolte del PD e non vedo luci. Ci ho provato per alcuni anni fino a far parte della Assemblea Nazionale dalla quale mi sono dimesso dopo un paio di riunioni così come, definitivamente, dal Partito. E mi sembra ora di essere non più tanto a fianco del PD ma all’opposizione dopo che quel partito governa l’Italia sostenedo un Governo assieme al PDL. Inaudito e intollerabile. Monti è di destra e va lasciato alla destra che almeno sarebbe dignitosa. Anche solo battersi per contenderselo con la destra è per me un assurdo inconcepibile. Monti fa una politica cieca, toglie soldi e consumi e servizi alla popolazione, comprimendo diritti acquisti nel tempo con dure lotte di classe, pensando di risanare l’economia portandoci invece vicino al baratro. È una politica capitalistica semplice e chiara ma lontana da quella illuminata, keinesiana, degli anni trenta in America. Una situazione che rende anche più semplice e chiaro che una politica di sinistra è un’altra: di opposizione. Un partito di sinistra non ha paura di vincere le elezioni e di governare. Direi che esattamente quello è il suo compito! E avrebbe dovuto almeno cercare di farlo mesi fa. con le elezioni avremmo vinto a man bassa e avremmo avuto l’onore e l’onere di dovere governare una crisi con scelte impopolari ma forse accettate dalla popolazione che sa accettare sacrifici se fatti con il loro concorso e per un futuro migliore. La gente andava anche in galera durante il fascismo e moriva per un avvenire migliore.
Invece abbiamo un governo retto dal PD, UDC e PDL. Ecco… non in mio nome.