S’è capito o no che il Pdl vuole introdurre una riforma importantissima e imprevista del sistema elettorale? Il sistema greco! Non c’entro niente con la riforma elettorale, ma trovo talmente confusa vaga strumentale e superficiale la informazione che arriva che non resisto alla tentazione di scrivere. Anche ripetendomi un po’.
Il tema della critica al Porcellum credo sia arrivato a milioni di persone, e i termini in cui è arrivato è più o meno quello che con la legge elettorale vigente “i parlamentari vengono scelti dai leaders politici e non dagli elettori”. Ci sarebbe da discutere sui vantaggi e svantaggi dei diversi sistemi che portano a scegliere chi sono i parlamentari: liste bloccate, preferenze, collegi unominali alla provinciale, collegi uninominali alla Mattarellum (più o meno all’inglese), o alla francese.
Nel Pd e in altri partiti si sta parlando di un sistema da sperimentare nella pratica se restano le liste bloccate, e cioè le primarie tra i simpatizzanti del partito per determinare la classifica, la gerarchia nelle liste bloccate. Potrebbe anche essere la cosa migliore. Ma il problema adesso è un altro. E cioè che nelle pieghe de luogo comune che “con questa legge elettorale non si può tornare a votare” sta emergendo una possibile riforma che non c’entra niente con la scelta dei parlamentari ma ha a che fare col tema ancora più importante di quale partito o coalizione vince le elezioni.
Accampando il motivo pretestuosissimo che le coalizioni si son mostrate litigiose, il Pdl – senza provocare gli strepiti che avrebbe dovuto provocare questa posizione – ha proposto di abolire il premio di coalizione, quello che in varie forme è in vigore da circa vent’anni in Italia, per tutti gli Enti locali e per il Parlamento, e di sostituirlo con UN premio – del 10 o anche 15%- al primo partito. Cioè col sistema elettorale in vigore in Grecia! (sistema che due mesi fa ha provocato elezioni anticipate talmente ravvicinate da sembrare elezioni ripetute, e poi un raccogliticcio governo “di emergenza” senza Syriza).
Si potrebbe discutere a lungo di questo sistema. Che riduca le litigiosità dei partiti di governo è ridicolo, basti dire che le scissioni dal Pdl han provocato a Berlusconi più problemi dei contrasti con la Lega. A me pare una pessima via di mezzo tra proporzionale e maggioritario perchè spinge ancor di più gli elettori a votare un partito sulla base dei sondaggi, per evitare che un altro vinca, e al tempo stesso non garantisce – in italia non garantirebbe – una maggioranza di governo precostituita. Per cui, dopo le elezioni, tutte le alleanze sono possibili. O impossibili.
Mi pare anche evidente che il Pdl lo propone per salvarsi come forza politica, dando per scontato che non sarebbe mai in grado di vincere con una nuova o vecchia coalizione. Meno chiaro mi è per quale motivo lo appoggi – se così è – la Lega. Si rende conto che ai suoi elettori verrebbe poi proposto il “voto utile”al Pdl per tentare di sottrarre il premio al Pd? Ma al di là di tutto ciò che si prevedere in relazione alle prossime elezioni, al di là di ragionamenti che non si capisce se son da scacchisti o da giocatori di poker, resta il fatto che l’introduzione del premio al primo partito anzichè alla coalizione, cioè l’introduzione del sistema greco in Italia, sarebbe un cambiamento non ponderato, non discusso dall’opinione pubblica, e comunque un fatto epocale. Chiederei ai mezzi di informazione almeno di dirlo chiaramente in modo che possa essere discusso adeguatamente.