Il tribunale amministrativo ha chiesto di abbassare i decibel dei concerti all'aperto, ma non è entrato nel merito della discussione e il Comune di Bologna non ha un regolamento apposito da poter applicare per i restanti giorni di Movida. "Ho la fiducia del sindaco, ma qui c'è un clima di caccia alle streghe perchè io parlo come mangio"
A farne le spese, più che gli appassionati rock, saranno gli ascoltatori di musica classica. Ad agosto, infatti, quasi tutte le esibizioni in piazza Verdi avrebbero dovuto avere come protagonista l’orchestra del Teatro Comunale. In tutto, i concerti cancellati dovrebbero essere 14, di cui 1 al Salotto del Jazz (forse spostato all’interno), altri 4 organizzate in vicolo Bolognetti, e 9 in piazza Verdi.
Tramonta per ora la speranza di un dialogo tra i residenti della zona universitaria e l’amministrazione comunale. Oggi la giunta avrebbe dovuto approvare un provvedimento per adeguare il calendario estivo dei live alle indicazioni del tribunale. E quindi ordinare il taglio dei decibel agli organizzatori. Ma per ora non se ne parla.“La decisione di sospendere i live all’aperto è stata studiata insieme, sulla base della sentenza del Tar – spiega Ronchi -. Per ora non abbiamo altra scelta, non possiamo fare altrimenti. Se Bologna non si doterà di un regolamento apposito, addio estati: mi faccio due mesi di ferie e vado ascoltare i concerti in altre città. E questo dispiace molto, visto il successo trionfale che la rassegna estiva ha avuto in queste settimane”.
Va detto che braccio di ferro sulla Movida si ripropone regolarmente ogni anno, all’inizio della stagione estiva. Ma lo scontro quello tra Ronchi e i comitati, tra cui Via Petroni e dintorni, Scipio Slataper, si è fatto settimana dopo settimana sempre più aspro. Dopo botta e risposta a colpi di “tromboni” e “nazista”, il primo punto l’hanno messo a segno i comitati. Alcuni giorni fa infatti, il Tar ha accolto la loro richiesta di sospensiva della delibera che regolava il volume della programmazione estiva.
E non solo. Lunedì mattina, l’avvocato Antonello Tomanelli, che assiste i residenti, ha depositato un un esposto contro l’assessore, accusato di “aver istigato, con le inaudite affermazioni fatte i gravi episodi che si sono verificati in piazza Verdi e le minacce ricevute da diversi rappresentanti dell’associazione”.Il riferimento è a una vicenda risalente all’inizio di giugno. Qualcuno, alle 2.30 di notte, aveva rovesciato una secchiata d’acqua su un gruppo di ragazzi riuniti in Piazza Verdi. Questi avevano reagito sfondando il portone di un edificio, danneggiando il mobiletto dei contatori del gas e rompendo alcuni vasi di fiori sistemati lungo le scale.
Un’accusa, quella di istigazione a delinquere, depositata nella querela dei comitati che i pm potrebbero trasformarla in una più lieve ipotesi di reato di diffamazione. “A prescindere dalle decisioni del tribunale, esiste un tema su cui riflettere: c’è una minoranza organizzata che impedisce alla maggioranza di esprimersi – punta il dito l’assessore, che dice di sentirsi un obiettivo politico -. Io, finché ho la fiducia del sindaco, vado avanti per la mia strada, non mollo. È vero che c’è un accanimento contro di me, simile a una caccia alle streghe. Forse do fastidio perché parlo come mangio”.
Un fastidio che pare attraversare la maggioranza di centrosinistra a Bologna. Molti rappresentanti del Pd, come Raffele Donini, avevano preso chiaramente posizione a favore dei comitati di piazza Verdi e contro il proprio assessore. Ma i malumori rispetto a Ronchi si potranno calcolare fattivamente quando, al ritorno dalle vacanze, il consiglio comunale discuterà un regolamento per poter svolgere senza patemi la stagione estiva.