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Dalla camorra alla legalità. Storia della Quarto Calcio

Fino a qualche anno fa il boss decideva tutto, dall’allenatore ai calciatori da acquistare e far scendere in campo. Oggi la Società Sportiva Dilettantistica Quarto è stata sottratta al controllo dei clan e affidata a un amministratore giudiziario e a un’associazione anti-racket. Che, come nel caso del Barcellona, hanno aperto all’azionariato: tutti i tifosi potranno contribuire con quote minime da 10 euro, mentre gli imprenditori potranno diventare soci solo dopo aver presentato regolare certificazione antimafia. Regole stringenti anche per allenatore e giocatori: fedina penale immacolata, nessuna squalifica sportiva alle spalle e contratti regolari. “Quest’anno Quarto gioca due partite – spiega Luigi Cuomo, dirigente unico della squadra e coordinatore nazionale di Sos Impresa – una dentro e una fuori dal campo, dove protagonisti saranno i cittadini. È a loro che spetterà vincere la partita più importante, quella per restituire alla città la gloria, la legalità, la libertà dai condizionamenti mafiosi cui è stata sottoposta per decenni”  di Andrea Postiglione