Grande è l’incertezza sotto i cieli della politica. A tutt’oggi non conosciamo né la data delle elezioni, né la legge elettorale con la quale andremo alle urne, né il perimetro politico e tantomeno i nomi dei leader delle coalizioni. In questo clima di incertezza, con la fiducia nei partiti ai minimi storici, nuovi soggetti provano a organizzarsi per riempire il vuoto di consenso. Tra questi, i sindaci di importanti città, protagonisti lo scorso anno della cosiddetta “rivoluzione arancione”. C’è spazio per una Lista Civica ‘Arancione’ alle prossime politiche, e può rappresentare una novità positiva? “Uomo da marciapiede” lo ha domandato in giro per le strade di Napoli, il cui sindaco, Luigi De Magistris, è tra i più convinti promotori dell’iniziativa. Tra gli intervistati, si registrano numerosi consensi per il primo anno di amministrazione cittadina, ma non mancano i delusi e le voci duramente critiche. Alcuni ritengono che una Lista Civica nazionale potrebbe rappresentare una naturale evoluzione dell’impegno da sindaco, oltre che una valida alternativa a simboli di partito ormai logori agli occhi di molti. Altri obiettano che il sindaco si deve occupare solo e soltanto della città fin quando dura il suo mandato. Altri ancora osservano che una Lista Arancione sarebbe solo una demagogica trovata di marketing politico, volta ad arginare il fenomeno Grillo e la protesta anti-casta di Piero Ricca, riprese e montaggio di Andrea Postiglione
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