Prendete delle piccole sarde che avrete sporcato con due e solamente due gocce di aceto e, usando due lunghi stecchini, infilzatene non meno di sei e non più di dieci sotto la testa col primo stecchino e sopra la coda con il secondo. Fate sì che la pancia del secondo pesce tocchi la schiena del primo e via avanti a seguire. Otterrete così, ben sorrette dai due legnetti, un lenzuolino di sarde che ripasserete dentro un piatto piano pieno di un pangrattato dove avrete aggiunto abbondante seme di finocchio polverizzato e peperoncino macinato a piacere. Appoggiatele poi in una teglia sporcata di un filo d’olio e indoratele da entrambe i lati.

Il nonniente di aceto, se non avrete esagerato, si combinerà con i grassi più forti del pesce e si annulleranno vicendevolmente. Mangiate ben calde saranno una delizia, ma anche fredde torneranno vive se spolverate con un piccolo trito di prezzemolo e due gocce di limone. Attenzione, inducano ad un potente e successivo appetito.  

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