Nella seconda metà del 2013 la Repubblica Popolare vi invierà la sua prima sonda, tappa iniziale verso la spedizione un vero e proprio equipaggio, obiettivo per il quale però non è ancora resa nota la tempistica. A giugno il paese asiatico aveva "festeggiato" il primo invio di una donna nello spazio
La Cina verso la Luna. Pechino punta allo sbarco sul nostro satellite. Nella seconda metà del 2013 la Repubblica Popolare vi invierà la sua prima sonda, tappa iniziale verso la spedizione un vero e proprio equipaggio, obiettivo per il quale però non è ancora resa nota la tempistica. La presentazione della sonda lunare – spiega agichina24.it – avrà luogo nella seconda metà del prossimo anno e secondo diverse fonti sarà in grado di trasmettere alla Terra descrizioni dettagliate della superficie lunare.
In caso di successo, lo sbarco sul satellite segnerebbe una pietra miliare nello sviluppo della Cina in questo settore. Pechino vede il suo multimiliardario programma spaziale come simbolo della sua crescente statura mondiale, delle maggiori competenze tecniche apprese, oltre che del successo ottenuto dal Partito Comunista nel risollevare le sorti di quella che una volta era una nazione povera. Tutto è iniziato nel 1999 con il lancio della sonda Shenzhou-1. Due anni dopo la Shenzhou-2 è decollata con un “equipaggio” particolare, ovvero animali di piccola taglia, mentre nel 2003 è stato inviato il primo astronauta cinese nello spazio. Da allora, la Cina ha completato la sua ‘passeggiata spaziale‘ nel 2008, lanciando un razzo e una sonda senza equipaggio lo scorso anno. Più recente è invece il viaggio, durato 13 giorni, della navicella Shenzhou-9, che ha effettuato il primo docking manuale e balzato agli onori delle cronache soprattutto per aver inviato la prima donna nello spazio. Condotto per la prima volta dagli americani nel 1960, il docking è essenziale per la costruzione di una stazione spaziale con equipaggio permanente. Il lancio previsto per il prossimo anno seguirà quello del 2007 della Chang’e-1 e quello della Chang’e-2 del 2010, nomi che sono stati presi in prestito alla dea cinese della Luna. L’Amministrazione statale della Scienza, Tecnologia e Industria per la difesa nazionale afferma che il progetto sta procedendo senza intoppi.
Fonte – Agi