A far scattare l'inchiesta, come già avvenuto per le agenzie di rating, Adusbef e Federconsumatori che avevano presentato la denuncia. Le ipotesi di reato degli inquirenti sono truffa aggravata e manipolazione dei mercati. L'istituto inglese è da mesi al centro di uno scandalo sulla manipolazione dei tassi
Comincia a muovere i primi passi l’inchiesta della Procura di Trani sui tassi Libor ed Euribor al centro di uno scandalo internazionale che ha coinvolto l’istituto Barclays. Documenti e mail tra Milano e Londra sono stati sequestrati venerdì scorso nella sede lombarda banca dalla Guardia di Finanza su ordine del pm di Trani, Michele Ruggiero. A far scattare l’inchiesta, come già avvenuto per le agenzie di rating, Adusbef e Federconsumatori che avevano presentato la denuncia. “Il Pm Ruggiero – ricordano i consumatori – ha aperto un fascicolo per truffa aggravata e grave manipolazione dei mercati a carico di ignoti e dopo aver costituito un pool di esperti indipendenti per accertare le gravissime manipolazioni dei tassi Euribor”. L’obiettivo dell’acquisizione di documenti è di cercare le prove che “anche con l’Euribor, proprio come con il Libor, Barclays abbia operato una manipolazione con ricadute negative sui tassi dei mutui pagati dagli italiani”.
“Anche il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro, come l’analogo Libor, viene calcolato come media dei tassi applicati dalle banche con il maggiore volume d’affari, principalmente dell’area Euro (per l’Italia Intesa Sanpaolo, Unicredit e Monte dei Paschi di Siena). A stilare la media è l’agenzia Reuters, che provvede al calcolo e alla quotidiana pubblicazione del valore dell’Euribor. Con il Libor – sostengono i consumatori facendo riferimento alle indagini internazionali – la Barclays ha deciso di adattare il tasso a suo piacimento, penalizzando i consumatori e falsando un mercato che fa girare annualmente cifre attorno ai 350 miliardi di dollari. Anche questo ennesimo scandalo planetario a danno del mercato e dei consumatori è la dimostrazione lampante che, senza regole ferree e severe sanzioni in sede di G20, non si risolverà la crisi sistemica”. Secondo le associazioni i danni per le famiglie italiane ammontano a “3 miliardi di euro, con una media di 1.200 euro di danni pro-capite subiti da tutti i cittadini i cui contratti di mutuo hanno tassi di interesse legati a questo indicatore” e le associazioni intendono “veder riconosciuti alle famiglie italiane i danni patrimoniali subiti a causa di rate del mutuo gonfiate da manipolazioni illecite dei tassi”. Lo scandalo che ha colpito l’istituto inglese potrebbe allagarsi in Europa anche ad altri istituti.