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Torre del Greco, morta direttrice Poste ferita da dipendente

Le condizioni di Anna Iozzino, ferita ieri con tre colpi di pistola da Cristoforo Gaglione, erano parse da subito gravi. Pochi giorni prima dell'omicidio i due avevano avuto un diverbio per motivi lavorativi. Agli inquirenti, l'assassino ha solo detto: "Ho fatto un atto di giustizia"

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Anna Iozzino, responsabile della filiale di Torre del Greco, ferita con tre colpi di pistola ieri mattina da un impiegato postale è morta nella notte all’ospedale Cardarelli. Le sue condizioni erano parse da subito gravi: era stata infatti colpita al fianco, alla mandibola e di striscio al petto. Il suo assassino, Cristoforo Gaglione, 53 anni, aveva lavorato come guardia giurata; dopo la sparatoria era fuggito ed era stato arrestato nel pomeriggio dalla polizia. E’ accusato di omicidio premeditato aggravato, porto e detenzione abusiva di armi clandestine e ricettazione. La pistola con la quale ha sparato, una Beretta con la matricola cancellata, era detenuta illegalmente.

Agli inquirenti, ha dichiarato solo: “Ho fatto un atto di giustizia”. Pochi giorni prima dell’omicidio i due avevano avuto un diverbio per motivi lavorativi: la donna aveva deciso di trasferire Gaglione dall’ufficio finanziario al settore raccomandate. Ieri mattina il dipendente, prima di andare in ufficio, è passato a salutare la madre, come faceva quotidianamente. Poi è arrivato nella sede centrale di Poste Italiane di via Vittorio Veneto, recandosi nella stanza dove si stava svolgendo il breafing di inizio attività. Ha estratto la pistola e ha chiesto ai colleghi di spostarsi. E’ partito un primo colpo, che ha centrato Anna Iozzino al fianco. La donna, seppur ferita, ha tentato di dissuadere il suo aggressore alzandosi in piedi, ma è caduta a terra. E’ intervenuta una collega di Gaglione. “Spostati o sparo anche a te”, ha gridato il 53enne. Altri due colpi, che hanno ferito la direttrice alla mandibola e di striscio al petto. Poi il quarto colpo che ha fatto inceppare l’arma e la decisione di scappare. Sono quindi partite le ricerche: prima è stata individuata la macchina dell’assassino (una Citroen X3 nera, in via Prota, strada periferica tra Torre del Greco e Torre Annunziata). Poi è toccato a lui.

L’uomo non è ‘sconosciuto’ alle forze dell’Ordine: lo scorso anno aveva aggredito i vigili urbani che gli stavano sequestrando la Vespa; era stato denunciato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nella sua auto, oltre alla Beretta, sono stati trovati un’altra piccola pistola, diverse munizioni di vario calibro e un punteruolo.

 

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