Elvis Fischietti, delegato Fiom, ha battuto la caviglia nella pedana di scarico e carico usata da 15 anni. Dovrà operarsi e rimanere fermo almeno un mese. Ma da Maranello arriva la sanzione dove lo accusano di negligenza e lo obbligano a due giornate di lavoro non retribuite. L'azienda non commenta l'accaduto
A Elvis la comunicazione è arrivata via posta: poche righe in burocratichese per annunciare i due giorni di sospensione, che tra le altre cose significano anche due giornate lavorative non retribuite. “Quella lettera è anche un richiamo scritto, quando si arriva a tre scatta il licenziamento. Sulla lettera – continua l’operaio – si parla solo di negligenza senza specificare nulla più. Non sono il primo che si fa male su quella postazione, e non sarò nemmeno l’ultimo. La verità è che mi hanno voluto punire per la mia attività sindacale e per la militanza con la Fiom, ma questa volta lo hanno fatto in modo assurdo e giocando anche con la mia salute”.
L’infortunio di Elvis è avvenuto in una zona che la Fiom da anni segnala come “pericolosa e non a norma”. Mesi fa, spiegano le rsu del sindacato di Landini, la stessa Ferrari, in accordo con i rappresentanti della sicurezza dei lavoratori, aveva accettato di modificare una serie di postazioni proprio perché giudicate poco sicure. Interpellato da ilfattoquotidiano.it, l’ufficio stampa Ferrari fa sapere che l’azienda ha voluto sanzionare la disattenzione dell’operaio, che nel corso del tempo si è infortunato per tre volte su di una pedana giudicata a norma di legge. A commentare è anche la Fiom, che spara a zero su quanto accaduto: “Questa tesi aziendale – scrivono le Rsu in una breve nota – è semplicemente abominevole perchè risponde alla logica per cui il lavoratore, se si infortuna, è indisciplinato e colpevole, e quindi va punito. I lavoratori della Ferrari si trovano alle prese con una realtà repressiva ed ottusa che contraddice drammaticamente l’immagine mediatica dell’azienda caritatevole e popolare”.