Due le partite falsate, coinvolte quattro coppie femminili del torneo di volano, una cinese, una indonesiana e due sudcoreane. Le atlete hanno tentato il "biscotto", per rendere più agevole l'andamento del torneo alla Sud Corea
Otto atlete, quattro coppie femminili del torneo di Badminton (il volano) – una cinese, una indonesiana e due sudcoreane – sono state squalificate dalle Olimpiadi di Londra 2012. Tutto è iniziato con l’avvio di una procedura disciplinare intrapresa dalla Federazione mondiale di volano perché le sportive hanno tentato di manipolare la classifica finale del primo turno. I team cinesi e coreani si sono sfidati senza “aver fatto lo sforzo migliore per vincere la partita” e si sono “comportati in un modo chiaramente offensivo e dannoso per lo sport”. Quindi non c’è il sospetto che la partita fra le cinesi campioni del mondo, Yu Yang e Wang Xiaoli, e le sudcoreane Hung Kyung-eun e Kim Ha-na (Gruppo A) fosse stata falsata per un giro di scommesse, ma solo per favorire le coreane che vincendo, non avrebbero incontrato l’altro temibile team cinese, le numero due al mondo, in gara nel gruppo D. La partita infatti è terminata con la vittoria delle coreane per 14-21 e 11-21.
Anche il pubblico ha sospettato qualcosa (e poi, a un certo punto, durante la partita ha cominciato a protestare e deridere le giocatrici) quando tanto le cinesi che le sudcoreane hanno cominciato a commettere vari falli consecutivi o a servire in rete per concedere punti alle avversarie. L’altro sospetto di combine è su una partita del Gruppo C, giocata da una squadra sudcoreana, testa di serie, Ha Jung-Eun e Kim Min-Jung e la coppia indonesiana, Meiliana Jauhari e Greysia Polii, vinta dalle coreane.
Ad aumentare il veleno, l’allenatore sudcoreano, Sung Han-hook, che ha ammesso che le sue due coppie hanno effettivamente cercato di manipolare i match contro cinesi e indonesiani, ma ha detto che è stata una reazione al comportante dei cinesi, che hanno in qualche modo posto le condizioni per l’accaduto, non giocando “secondo lo siprito Olimpico”. Il presidente del Comitato organizzatore, Sebastian Coe, ha definito questo la vicenda “deprimente” e inaccettabile”.