Nell’estate 2012 a Parma la movida e la vita notturna sono solo per astemi. Una settimana fa, con un’ordinanza urgente il sindaco del Movimento 5 stelle Federico Pizzarotti ha vietato la vendita di alcolici per asporto o consumo sul posto dalle 21 alle 7 dal 24 luglio fino al 30 settembre. La zona rossa va dal centro di piazzale della Pace, dove i giovani bivaccano fino a tarda notte, fino ai borghi del quartiere Oltretorrente, che presenta una massiccia presenza di locali e di bar che nelle sere d’estate si affollano di gente che si riversa nelle strade deserte in tempo di ferie.
Ma se l’intento del primo cittadino era quello di evitare situazioni di degrado che di recente sono sfociate anche in episodi di violenza, in città c’è già chi grida al proibizionismo. Il provvedimento ha scatenato una vera e propria bufera sull’amministrazione Cinque stelle, al punto che poche ore dopo la diffusione della notizia, su Facebook era già stato creato l’evento del Botellòn, che invitava i cittadini a brindare al neosindaco sotto i Portici del Grano. La protesta non è mai decollata negli effetti, mancava il permesso della questura, e anche un tentativo successivo è andato praticamente a vuoto. Ma le polemiche non sono mancate, tanto che anche Beppe Grillo, leader dei Cinque stelle, ha pubblicato sul suo blog un post selezionato, prendendo le difese di Pizzarotti e i suoi, elogiando l’iniziativa dell’amministrazione parmigiana.
Questo non è servito a calmare le acque. I più danneggiati dal provvedimento sono gli esercenti, che minacciano ricorsi al Tar contro l’ordinanza. Tra gli aspetti contestati c’è anche la discriminazione tra strade diverse: via Farini, la classica movida della “Parma bene”, è zona franca rispetto alle nuove regole introdotte dal sindaco Pizzarotti, mentre ad essere penalizzate sono le vie dell’Oltretorrente, come la centrale via D’Azeglio. Fino allo scorso anno proprio qui la movida era regolarizzata una volta alla settimana con la chiusura della strada e un servizio d’ordine e di pulizia. Ma le proteste dei residenti, disturbati dagli schiamazzi e dai “resti” dei giorni dopo la festa, l’avevano alla fine spuntata sulla manifestazione, facendola bloccare. Il problema è che da allora nella zona è cominciata una sorta di “movida spontanea”, che ha reso alcuni punti della città vere e proprie zone calde.
“Avevamo proposto di fare una movida regolamentata – spiega Stefano Cantoni di Confesercenti – ma ci è stata bocciata e poi, senza preavviso, ci siamo ritrovati l’ordinanza sui giornali. Sicuramente questo è un provvedimento che va rivisto”. E anche Claudio Franchini di Ascom ha lamentato la mancanza di condivisione e di trasparenza. Contestate anche le regole troppo rigide, difficili da far rispettare agli esercenti, come quella che consente di bere alcolici solo all’interno del locale o negli spazi riservati agli esercizi, come tavolini o plateatici, escludendo quindi i marciapiedi fuori dai locali. “Non potevamo fare altrimenti – si difende l’assessore Cristiano Casa – avevamo fatto un incontro preventivo con i rappresentanti di categoria. Volevamo trovare un modo per riproporre la movida, ma i residenti si sono opposti e dobbiamo ascoltare anche le loro esigenze”.
Così, dopo Reggio Emilia e Bologna, anche il Comune di Parma ha adottato una linea dura, anche se continuano gli incontri con gli esercenti per trovare soluzioni durature per il futuro. “Sarà solo per l’estate – rassicura il sindaco – dovevamo tamponare un’emergenza e l’ordinanza era lo strumento adatto per questi mesi. Per il futuro sarà fatto un regolamento fisso, che prima sarà condiviso non solo con gli esercenti, ma anche con tutti i cittadini. Stiamo studiando le modalità”.
Emilia Romagna - Cronaca
Parma, l’ordinanza antimovida di Pizzarotti. “Ma sarà solo per l’estate”
La decisione della giunta 5 Stelle del 24 luglio ha provocato molte polemiche dopo la calda estate del 2011. Ascom e Confesercenti pressano da giorni il neo sindaco: "Dovevamo tamponare un'emergenza. A breve un regolamento fisso condiviso da tutti"
Nell’estate 2012 a Parma la movida e la vita notturna sono solo per astemi. Una settimana fa, con un’ordinanza urgente il sindaco del Movimento 5 stelle Federico Pizzarotti ha vietato la vendita di alcolici per asporto o consumo sul posto dalle 21 alle 7 dal 24 luglio fino al 30 settembre. La zona rossa va dal centro di piazzale della Pace, dove i giovani bivaccano fino a tarda notte, fino ai borghi del quartiere Oltretorrente, che presenta una massiccia presenza di locali e di bar che nelle sere d’estate si affollano di gente che si riversa nelle strade deserte in tempo di ferie.
Ma se l’intento del primo cittadino era quello di evitare situazioni di degrado che di recente sono sfociate anche in episodi di violenza, in città c’è già chi grida al proibizionismo. Il provvedimento ha scatenato una vera e propria bufera sull’amministrazione Cinque stelle, al punto che poche ore dopo la diffusione della notizia, su Facebook era già stato creato l’evento del Botellòn, che invitava i cittadini a brindare al neosindaco sotto i Portici del Grano. La protesta non è mai decollata negli effetti, mancava il permesso della questura, e anche un tentativo successivo è andato praticamente a vuoto. Ma le polemiche non sono mancate, tanto che anche Beppe Grillo, leader dei Cinque stelle, ha pubblicato sul suo blog un post selezionato, prendendo le difese di Pizzarotti e i suoi, elogiando l’iniziativa dell’amministrazione parmigiana.
Questo non è servito a calmare le acque. I più danneggiati dal provvedimento sono gli esercenti, che minacciano ricorsi al Tar contro l’ordinanza. Tra gli aspetti contestati c’è anche la discriminazione tra strade diverse: via Farini, la classica movida della “Parma bene”, è zona franca rispetto alle nuove regole introdotte dal sindaco Pizzarotti, mentre ad essere penalizzate sono le vie dell’Oltretorrente, come la centrale via D’Azeglio. Fino allo scorso anno proprio qui la movida era regolarizzata una volta alla settimana con la chiusura della strada e un servizio d’ordine e di pulizia. Ma le proteste dei residenti, disturbati dagli schiamazzi e dai “resti” dei giorni dopo la festa, l’avevano alla fine spuntata sulla manifestazione, facendola bloccare. Il problema è che da allora nella zona è cominciata una sorta di “movida spontanea”, che ha reso alcuni punti della città vere e proprie zone calde.
“Avevamo proposto di fare una movida regolamentata – spiega Stefano Cantoni di Confesercenti – ma ci è stata bocciata e poi, senza preavviso, ci siamo ritrovati l’ordinanza sui giornali. Sicuramente questo è un provvedimento che va rivisto”. E anche Claudio Franchini di Ascom ha lamentato la mancanza di condivisione e di trasparenza. Contestate anche le regole troppo rigide, difficili da far rispettare agli esercenti, come quella che consente di bere alcolici solo all’interno del locale o negli spazi riservati agli esercizi, come tavolini o plateatici, escludendo quindi i marciapiedi fuori dai locali. “Non potevamo fare altrimenti – si difende l’assessore Cristiano Casa – avevamo fatto un incontro preventivo con i rappresentanti di categoria. Volevamo trovare un modo per riproporre la movida, ma i residenti si sono opposti e dobbiamo ascoltare anche le loro esigenze”.
Così, dopo Reggio Emilia e Bologna, anche il Comune di Parma ha adottato una linea dura, anche se continuano gli incontri con gli esercenti per trovare soluzioni durature per il futuro. “Sarà solo per l’estate – rassicura il sindaco – dovevamo tamponare un’emergenza e l’ordinanza era lo strumento adatto per questi mesi. Per il futuro sarà fatto un regolamento fisso, che prima sarà condiviso non solo con gli esercenti, ma anche con tutti i cittadini. Stiamo studiando le modalità”.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".