"Pena non congrua". Respinta la proposta del procuratore federale nei confronti del tecnico della Juventus, per cui erano stati ipotizzati tre mesi di squalifica e 200mila euro di ammenda. Rigettata l'ipotesi dei cinque punti di penalizzazione per il Siena (che poi ha patteggiato 6 punti), accolto il meno uno per Varese e Torino
Il procuratore federale Stefano Palazzi, che questa mattina è stato contestato ed insultato da una ventina circa di tifosi della Juventus al suo arrivo al Foro italico di Roma, ha ufficialmente fatto le sue richieste alla Commissione Disciplinare della Figc: 4 mesi e 20 giorni di squalifica, tramutati in tre mesi più 200mila euro di ammenda nei confronti di Antonio Conte per doppia omessa denuncia per Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena risalenti alla stagione 2010/2011. L’accordo tra accusa e difesa è stato già sottoposto alla Disciplinare, che ha respinto la richiesta di patteggiamento ritenendo “non congrua” la squalifica di tre mesi con 200mila euro di ammenda. Le parti, ora, possono formulare un nuovo patteggiamento. La Commissione disciplinare, sulle 16 richieste di patteggiamento, nel corso del processo sul calcioscommesse, ne ha respinte sette e accettate nove. La Commissione ha respinto le richieste del Siena (che poi ha patteggiato 6 punti di penalizzazione), di Antonio Conte, così come quelle di Savorani, Alessio, D’Urbano, Poloni e Passoni. Accolto il patteggiamento per Carobbio (4 mesi), Da Costa (3 mesi e 30 mila), Faggiano (4 mesi inibizione), Gervasoni (3 mesi), Larrondo (mesi 3 e 20 giorni 30mila euro), Sala (2 anni), Stellini (2 anni 50mila), Torino (-1 punto 30mila euro) e Varese (-1 punto 30mila euro).
Il tutto per chiudere il secondo procedimento sportivo dell’anno per il caso calcioscommesse che coinvolge 26 tesserati e 7 società per quanto riguarda il filone della Procura di Cremona (da venerdì partirà quello relativo al filone di Bari, che coinvolge 6 società e 19 tesserati, ndr). E’ stata e sarà ancora un’estate caldissima per il calcio italiano, quindi, dopo gli scandali del 1980 e del 1986. Il primo fu ribattezzato “Totonero”, il secondo “Totonero-bis”, quest’ultimo “Last bet”. Un caso che ha portato alla ribalta, tra gli altri, alcuni tesserati della Juve. Un imprevisto di cui avrebbero fatto volentieri a meno i tifosi della Signora, neo campioni d’Italia, le cui ferite per Calciopoli (2006) si stavano a malapena rimarginando. Antonio Conte, dopo mesi di voci e spifferi, viene finalmente ascoltato dal procuratore federale Stefano Palazzi il 13 luglio scorso, primo giorno di ritiro della squadra a Chatillon. Il tecnico bianconero, appena arrivato, lascia la Valle d’Aosta e con un aereo privato raggiunge Roma. All’uscita dalla Procura, dopo quattro ore di interrogatorio, è sereno: “Finalmente ho potuto dire la mia. Ho fiducia nella giustizia”. Andrea Agnelli ribadisce a lui e ai tesserati bianconeri coinvolti (Pepe e Bonucci, ndr) pieno sostegno.
Ma non basta. L’ex tecnico senese deve difendersi dalle accuse del “pentito” Carobbio e il 26 luglio viene deferito da Palazzi: doppia omessa denuncia per Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena risalenti alla stagione 2010/2011. La buona notizia per la Juve è che l’accusa di illecito sportivo è caduta, ma nonostante ciò Conte, insieme ai suoi legali, deve cercare di intavolare la linea difensiva per non rischiare una lunga squalifica. Sono giorni confusi, frenetici e per ben due volte a Vinovo, sede di allenamento della Juventus, il tecnico s’incontra con il presidente Agnelli e l’avvocato Chiappero: bisogna capire il da farsi.
Dopo giorni e giorni di consultazioni, il pool di legali (avvocati De Rensis, Chiappero e Briamonte) decide di patteggiare e propone l’accordo alla Procura Federale, che potrebbe accettare: squalifica di 3 mesi più una sostanziosa multa di 200 mila euro. E proprio oggi, nelle prossime ore, sono attese le decisioni della Commissione Disciplinare della Figc che vaglierà la proposta di patteggiamento avanzata dai legali del tecnico e dal procuratore federale Stefano Palazzi. Se la Commissione, che si riunirà a Roma negli uffici distaccati del Coni presso la sede dell’ex ostello della Gioventù al Foro Italico, dovesse ritenerla “giusta ed equa”, la Juventus dovrà fare a meno del tecnico che l’ha riportata, dopo nove anni, alla conquista dello scudetto (solo cinque se si tiene conto del titolo revocato dalla giustizia sportiva nel 2006 ed assegnato d’ufficio dalla Figc all’Inter, ndr).
Per quanto tempo? Per dieci gare di campionato più tre di Champions League, senza contare la Supercoppa Italiana che si giocherà l’11 agosto a Pechino contro il Napoli. E non è tutto. Già da questa sera Conte potrebbe non sedere più sulla panchina bianconera durante l’amichevole che la Signora giocherà a Ginevra contro il Benfica. Al suo posto è pronto il tecnico della Primavera Marco Baroni o, in alternativa, Massimo Carrera, attuale collaboratore di Conte. Ma il testimone non dovrebbe passare all’allenatore in seconda Angelo Alessio? No, perchè anch’egli è stato deferito da Palazzi per doppia omessa denuncia in quanto suo “braccio destro” ai tempi di Siena.
Per quanto riguarda Bonucci, invece, il discorso è un altro, totalmente diverso. Il difensore è stato deferito per illecito sportivo quando militava nel Bari. Un’accusa pesantissima che potrebbe portare a un minimo di 3 anni di squalifica. Ma il centrale azzurro ha scelto la via del dibattimento piuttosto che quella del patteggiamento. La speranza è di limitare i danni nei due gradi di giudizio, per poi presentarsi di fronte al Tnas. Ma se non dovesse riuscire a dimostrare la sua innocenza rischia di mettere a repentaglio la sua carriera. Venerdì, quando comincerà il procedimento sportivo sul filone di Bari, anche lui saprà di che morte morire. Anche Pepe, accusato di omessa denuncia, ha scelto la linea del compagno di squadra: andrà a processo.
Modificato da Redazione Web alle 14.35 dell’1 agosto 2012