Qualche giorno fa Puntarella Rossa, ovviamente in incognito, è stata ospite di Anna Dente (Osteria di San Cesario, uno dei più noti ritrovi gastronomici della capitale e dei suoi dintorni), a sua volta temporaneamente ospite ad Eataly Roma. Tra una gricia e un’amatriciana, si raccoglieva anche lo sfogo della figlia di Anna, Angela, che faceva capire che la sua famiglia è pronta a lasciare l’Italia in tempi relativamente brevi (un anno/un anno e mezzo), stanca dei costi troppo alti e dell’eccessiva pressione fiscale (“Troppe tasse, dicono che sono al 55 per cento e invece se si fanno bene i conti arrivano al 78 per cento”). Dal post dedicato alla vicenda è scaturito un vivace dibattito fra i lettori, che ha originato questa replica via mail.
Cara Puntarella Rossa,
cari Marco, Franco, Debby e Gufo (gli utenti che hanno commentato la news, ndr),
anche io sono molto contenta che non vi piaccia mia madre e spero davvero che non abbiate mai mangiato da lei. Io mi occupo di altro, grazie a Dio, e sono arrivata temporaneamente a Roma per aiutarla a gestire la fila, perché da sola, visto che lei cucina, non ce la faceva. Eataly è stata una bella esperienza anche per me perché per la prima volta in vita mia ho visto in faccia la fauna che frequenta i ristoranti. Moltissime persone hanno avuto modo di apprezzare il lavoro di mia madre e dei suoi dipendenti, altri come voi hanno espresso le loro opinioni negative che rispetto. Mi dispiace molto per il fatto che non possiate spendere 13 euro per un piatto preparato con ottime materie prime e con il lavoro di tante persone ma la vita è questa…accettare la dura realtà vuol dire essere persone con un percorso di consapevolezza sulla vita che prima poi occorre fare. Io personalmente quando non ho i soldi per pagarmi le medicine (ho una grave malattia genetica) mi accontento di quelle a basso prezzo… 10, 8, 6 e perfino 5 euro se il mio portafoglio piange. Ma sono viva e fino a che lo sarò frignare perché non mi posso permettere altro è davvero fatica sprecata!
E veniamo ai prezzi del cibo: vale la stessa filosofia che per le medicine, solo che queste sono necessarie per combattere la malattia e sperare di sopravvivere,andare a mangiare al ristorante no! Nessuno è obbligato a comprare qualcosa se non ha i soldi, se poi lo compra e si lamenta del prezzo è sempre e solo un problema suo. Perché qualcuno dovrebbe farvi mangiare al prezzo che decidete voi? Esiste forse una legge italiana che regola questa possibilità??? Voi accettereste di essere pagati non in base alla legge ma in base alla decisione del primo che passa??? Qualcuno vi ha mai obbligato ad andare in un ristorante che non vi potete permettere contro la vostra volontà??? Se è così denunciatelo!!! Liberatevi da questo fardello e sicuramente starete meglio. Non vedo l’ora che mia madre si riposi dopo una vita passata a schiattare per permettere a poveri cristi come lei di fare la figura dei signori al ristorante. Ha cominciato a lavorare a sei anni e alla soglia dei settanta può tranquillamente smettere.
Spero si disintossichi presto da questo mondo irreale e da tutte le opinioni di: falsi avventori del ristorante (altri ristoratori), semplici invidiosi o, peggio, critici del gusto che vogliono mangiare senza pagare (che ho individuato da tempo). Mi auguro infine che le tante persone che non se lo possono permettere imparino finalmente a cucinare a casa loro così avranno modo di risparmiare e destinare i maledetti “euri” ai loro figli se ne hanno o a mettere da parte qualcosina in caso di una brutta malattia. Spero davvero che tutti voi paghiate le tasse fino all’ultimo centesimo e che non abbiate debiti di cui pentirvi un giorno…
Vi lascio con l’augurio per voi ed i vostri cari di Tanta salute e una vita gustosissima!!!
P.S. Caro Puntarella Rossa, grazie per l’ospitalità, spero che tu possa continuare a portare avanti la tua passione ed il tuo lavoro con l’allegria che ho letto nei tuoi occhi.
Angela Ferracci