E alla fine nel dibattito pro o contro movida si sono lanciati anche i Subsonica. Dopo il post selezionato e apparso sul sito di Beppe Grillo in cui si definiva “logico e di buon senso” lo stop alla vendita di alcolici fuori dai locali dopo le 21, adottato a Parma dal neosindaco grillino Pizzarotti, la band torinese ha deciso di scrivere una lettera aperta al leader del Movimento 5 Stelle. “Caro Grillo”. Inizia così una lunga lettera che si conclude con una bacchettata bella e buona all’indirizzo del blogger genovese.
“Per come conosco il mio mondo – scrive Massimiliano “Max” Casacci, chitarrista del gruppo – credo che i ragazzi del tuo movimento per primi, saranno in grado di indicarti le leggerezze contenute nella tua riflessione. Francamente speriamo di non dover annoverare i Cinque Stelle tra le schiere dei benpensanti, che ci rivorrebbero tutti a casa, dopo mezzanotte davanti a tv e social network. Qui comunque la luce non ce la faremo spegnere da nessuno”. Ad essere incriminate sono proprio quelle righe che sul sito di Grillo appoggiano appieno il divieto di vendere e distribuire alcolici dopo le 21 e al di fuori dei locali, “come succede in tutte le città del mondo”.
Un divieto che servirà, spiega il post firmato MilanoSmarritaTv, e selezionato dal blogger, “per tutelare i residenti del centro storico condannati all’insonnia e a difendere i ragazzi dall’alcolismo. Ma tutela anche i locali, che possono tenere aperti i loro ritrovi , nel rispetto delle regole. E sviluppa il turismo”. Un ragionamento che non è proprio andato giù ai Subsonica, che hanno preso la palla al balzo per parlare della “necropoli Emilia”, e cioè di Bologna, città “distrutta” dall’ex sindaco Cofferati con una serie di ordinanze anti-degrado e con un “percorso oscurantista”.
“Bologna – si legge nella lettera aperta – è la città nella quale gli ex frikkettoni anni settanta, affascinati dal quartiere così vivo e radicalmente chic delle osterie di Via del Pratello dell’era Guccini, hanno comprato casa. E sono gli stessi che oggi telefonano le proprie lamentele direttamente in consiglio comunale, protestano per il volume della musica nei locali. Che suona ormai fragoroso come il livello della filodiffusione dal dentista”. Il riferimento, chiarissimo per altro, è tutto alla recente polemica tra i comitati di residenti e l’assessore bolognese alla cultura Alberto Ronchi, che è stato addirittura querelato per istigazione a delinquere dopo aver dato dei “tromboni” a coloro che pretendevano musica più bassa e orari di fine concerti anticipati.
“Prima di esprimere le tue opinioni sulla qualità o sulla opportunità di una vita notturna nelle città – prosegue la lettera dei Subsonica indirizzata a Grillo- forse dovresti interpellare i ragazzi che in quelle città vivono”. Poi la sferzata più dura, e che probabilmente darà il via alle polemiche: “Ovviamente, capirai come sulla frontiera movida si movida no, il tuo intervento da queste parti suoni come un pre-stampato, adatto per un proselitismo elettorale, presso le persone sbagliate. E rispetto ai tuoi presupposti , tutto questo appare davvero deludente”.