Dal mare alla terra passando per quelle morti sospette. Gli inquinanti prodotti dallo stabilimento metallurgico Ilva hanno condizionato un’intera città: dalla mitilicoltura (l’allevamento delle cozze) alla pastorizia. Tutte attività che si sono dovute fermare per la presenza di diossine negli animali. Se in mare la malattia delle cozze è generata da un olio prodotto da un trasformatore, nell’allevamento le perizie sottolineano come sia un filtro mancante la causa della soppressione di oltre 2000 capi di bestiame. Non solo diossine e non solo lavoro, perché a Taranto si può morire anche solo respirando all’aria aperta. I parchi minerali allo scoperto e i fumi di scarico hanno cambiato per sempre la vita di un intero quartiere, Tamburi, dove almeno una famiglia su due piange la morte di un proprio caro per tumore. “O chiudete lo stabilimento o spostate il quartiere”, dicono gli abitanti  di Lorenzo Galeazzi

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