Sarebbero dovuti partire già ieri (31 luglio), come aveva dichiarato alcuni giorni fa – a margine della presentazione della sua nuova lista civica “Rete attiva X Roma” – il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. E invece gli attesi lavori di restauro del Colosseo (l’ultimo intervento organico risale al 1939) slitteranno a dicembre, per concludersi probabilmente nel 2017. A finanziarli, come è noto, sarà la Tod’s di Diego Della Valle, che “vivendo di made in Italy – sottolinea l’imprenditore marchigiano – cerca solo di fare il suo dovere. Il gruppo Tod’s spa non ha fatto calcoli. Il Colosseo è un monumento che appartiene all’Italia e ai cittadini del mondo”. Insomma un gesto per ringraziare in qualche modo il Paese, ma non del tutto disinteressato: in cambio del suo contributo da 25 milioni di euro, Della Valle (ribattezzato già il mecenate del XXI secolo) avrà l’esclusiva sull’immagine del famoso monumento per 15 anni “eventualmente prorogabili”, potrà gestire il marketing del biglietto d’ingresso e un centro di accoglienza legato alla istituenda fondazione “Amici del Colosseo”.
“Rispetto alla somma investita, la contropartita è sproporzionata a suo favore”, fa notare la responsabile nazionale Cultura dell’Idv, Giulia Rodano. E intanto sulla presunta illegittimità della procedura seguita per l’affidamento alla Tod’s della sponsorizzazione dei lavori di restauro non si arrende il Codacons. Dopo essersi vista rispingere dal Tar del Lazio il ricorso – giudicato inammissibile poiché la tutela del Colosseo non ha natura ambientale – l’associazione si è rivolta infatti al Consiglio di Stato. Il cronoprogramma degli interventi, presentato ieri durante la conferenza stampa al Mibac, dal ministro Lorenzo Ornaghi (presenti anche il sindaco della Capitale, la soprintendente ai Beni Archeologici, Mariarosaria Barbera, e il patron della Tod’s), prevede tre fasi di lavoro, con tre gare di appalto diverse. Il prossimo ottobre la firma del contratto con la ditta che per 6,1 milioni di euro, con un ribasso del 25,8% sulla base d’appalto, lo scorso 27 luglio si è aggiudicata la gara per la prima fase; a dicembre poi sul prospetto dell’Anfiteatro Flavio si alzeranno i ponteggi con il marchio Tod’s (naturalmente come prescrive il comma 2 dell’art. 120 del Codice dei Beni Culturali “in forme compatibili con il carattere artistico e storico del monumento e con il decoro del bene”); ed entro luglio 2015 la facciata del Colosseo dovrebbe tornare come nuova. 915 giorni in tutto anziché i 1095 stimati nel progetto definitivo. La seconda fase, relativa alla realizzazione di un centro servizi con biglietteria, caffetteria, bookshop, terminerà tra novembre e dicembre 2015. Ancora in fase di progettazione invece l’ultima tranche di lavori, “quella che – precisa la soprintendente Barbera – riguarda il restauro di buona parte degli ambienti interni del monumento degli ambulacri e degli ipogei, ma anche le opere impiantistiche”. Per la quale potrebbero servire ulteriori 24 mesi di cantiere. Ma quanto mai necessaria per la salute del monumento simbolo dell’Italia è anche la riduzione del traffico (ogni ora attorno al Colosseo transitano migliaia di veicoli).
Secondo quanto reso noto pochi giorni fa dalla Soprintendenza archeologica di Roma, il Colosseo presenta 40 centimetri di dislivello nella parte Sud. Una differenza di quota dovuta al disallineamento delle basi degli anelli esterni nord e sud. Per i tecnici della Soprintendenza la platea di fondazione in calcestruzzo, su cui poggia il Colosseo, potrebbe essere fratturata all’interno. I danni però sono anche provocati dalle vibrazioni dell’ambiente circostante “che provengono – dichiara a ilfattoquotidiano.it la Soprintendenza archeologica di Roma – dai cambiamenti di pressione atmosferica indotti dalle pale degli elicotteri, quando durante le manifestazioni stazionano a lungo sul Colosseo. Ma soprattutto dal traffico dei veicoli e dei tram”. Un dato che, due mesi fa, ha spinto la stessa Soprintendenza a siglare un accordo con l’Università La Sapienza e l’Igag (Istituto di geologia ambientale e geoingegneria) per studiare i rapporti tra le vibrazioni e il monumento. Una ricerca che durerà un anno. Nel frattempo però “bisognerebbe cominciare il lavoro di contestualizzazione decorosa del monumento, a partire dalle indagini sul traffico e sulle vibrazioni che comporta”, questo l’invito fatto ieri, all’inizio della conferenza stampa, dalla dottoressa Barbera al sindaco Alemanno. Nei giorni scorsi, a chiedere l’immediata pedonalizzazione dei Fori imperiali, era stata invece Legambiente, depositando una proposta di delibera di iniziativa popolare. Ma il Colosseo continuerà a tremare almeno per altri tre anni. “Il nuovo piano del traffico, che ridurrà l’impatto sul Colosseo c’è già – ha assicurato Alemanno – e arriverà nel 2015. Anche se prescinde dal completamento della nuova linea della metropolitana (ndr. la C), il progetto che prevede una diversa distribuzione della viabilità – ha aggiunto il primo cittadino – partirà contestualmente ai cantieri della fermata Colosseo”.
Cronaca
Colosseo, il restauro da 25 milioni di euro “offerto” da Della Valle
In cambio l'imprenditore avrà l’esclusiva sull'immagine del famoso monumento per 15 anni "eventualmente prorogabili". La prima fase dei lavori partirà a dicembre e si concluderà nel 2015. Allarme della Soprintendenza sui danni dovuti alle vibrazioni riconducibili al traffico
Sarebbero dovuti partire già ieri (31 luglio), come aveva dichiarato alcuni giorni fa – a margine della presentazione della sua nuova lista civica “Rete attiva X Roma” – il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. E invece gli attesi lavori di restauro del Colosseo (l’ultimo intervento organico risale al 1939) slitteranno a dicembre, per concludersi probabilmente nel 2017. A finanziarli, come è noto, sarà la Tod’s di Diego Della Valle, che “vivendo di made in Italy – sottolinea l’imprenditore marchigiano – cerca solo di fare il suo dovere. Il gruppo Tod’s spa non ha fatto calcoli. Il Colosseo è un monumento che appartiene all’Italia e ai cittadini del mondo”. Insomma un gesto per ringraziare in qualche modo il Paese, ma non del tutto disinteressato: in cambio del suo contributo da 25 milioni di euro, Della Valle (ribattezzato già il mecenate del XXI secolo) avrà l’esclusiva sull’immagine del famoso monumento per 15 anni “eventualmente prorogabili”, potrà gestire il marketing del biglietto d’ingresso e un centro di accoglienza legato alla istituenda fondazione “Amici del Colosseo”.
“Rispetto alla somma investita, la contropartita è sproporzionata a suo favore”, fa notare la responsabile nazionale Cultura dell’Idv, Giulia Rodano. E intanto sulla presunta illegittimità della procedura seguita per l’affidamento alla Tod’s della sponsorizzazione dei lavori di restauro non si arrende il Codacons. Dopo essersi vista rispingere dal Tar del Lazio il ricorso – giudicato inammissibile poiché la tutela del Colosseo non ha natura ambientale – l’associazione si è rivolta infatti al Consiglio di Stato. Il cronoprogramma degli interventi, presentato ieri durante la conferenza stampa al Mibac, dal ministro Lorenzo Ornaghi (presenti anche il sindaco della Capitale, la soprintendente ai Beni Archeologici, Mariarosaria Barbera, e il patron della Tod’s), prevede tre fasi di lavoro, con tre gare di appalto diverse. Il prossimo ottobre la firma del contratto con la ditta che per 6,1 milioni di euro, con un ribasso del 25,8% sulla base d’appalto, lo scorso 27 luglio si è aggiudicata la gara per la prima fase; a dicembre poi sul prospetto dell’Anfiteatro Flavio si alzeranno i ponteggi con il marchio Tod’s (naturalmente come prescrive il comma 2 dell’art. 120 del Codice dei Beni Culturali “in forme compatibili con il carattere artistico e storico del monumento e con il decoro del bene”); ed entro luglio 2015 la facciata del Colosseo dovrebbe tornare come nuova. 915 giorni in tutto anziché i 1095 stimati nel progetto definitivo. La seconda fase, relativa alla realizzazione di un centro servizi con biglietteria, caffetteria, bookshop, terminerà tra novembre e dicembre 2015. Ancora in fase di progettazione invece l’ultima tranche di lavori, “quella che – precisa la soprintendente Barbera – riguarda il restauro di buona parte degli ambienti interni del monumento degli ambulacri e degli ipogei, ma anche le opere impiantistiche”. Per la quale potrebbero servire ulteriori 24 mesi di cantiere. Ma quanto mai necessaria per la salute del monumento simbolo dell’Italia è anche la riduzione del traffico (ogni ora attorno al Colosseo transitano migliaia di veicoli).
Secondo quanto reso noto pochi giorni fa dalla Soprintendenza archeologica di Roma, il Colosseo presenta 40 centimetri di dislivello nella parte Sud. Una differenza di quota dovuta al disallineamento delle basi degli anelli esterni nord e sud. Per i tecnici della Soprintendenza la platea di fondazione in calcestruzzo, su cui poggia il Colosseo, potrebbe essere fratturata all’interno. I danni però sono anche provocati dalle vibrazioni dell’ambiente circostante “che provengono – dichiara a ilfattoquotidiano.it la Soprintendenza archeologica di Roma – dai cambiamenti di pressione atmosferica indotti dalle pale degli elicotteri, quando durante le manifestazioni stazionano a lungo sul Colosseo. Ma soprattutto dal traffico dei veicoli e dei tram”. Un dato che, due mesi fa, ha spinto la stessa Soprintendenza a siglare un accordo con l’Università La Sapienza e l’Igag (Istituto di geologia ambientale e geoingegneria) per studiare i rapporti tra le vibrazioni e il monumento. Una ricerca che durerà un anno. Nel frattempo però “bisognerebbe cominciare il lavoro di contestualizzazione decorosa del monumento, a partire dalle indagini sul traffico e sulle vibrazioni che comporta”, questo l’invito fatto ieri, all’inizio della conferenza stampa, dalla dottoressa Barbera al sindaco Alemanno. Nei giorni scorsi, a chiedere l’immediata pedonalizzazione dei Fori imperiali, era stata invece Legambiente, depositando una proposta di delibera di iniziativa popolare. Ma il Colosseo continuerà a tremare almeno per altri tre anni. “Il nuovo piano del traffico, che ridurrà l’impatto sul Colosseo c’è già – ha assicurato Alemanno – e arriverà nel 2015. Anche se prescinde dal completamento della nuova linea della metropolitana (ndr. la C), il progetto che prevede una diversa distribuzione della viabilità – ha aggiunto il primo cittadino – partirà contestualmente ai cantieri della fermata Colosseo”.
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Cronaca
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(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Meloni viene da una storia politica, a differenza di quella liberale e radicale, che non ha considerato nei decenni gli Usa e l’atlantismo come imprescindibili per l’Italia e l’Europa". Lo scrive Benedetto Della Vedova sui social.
"Oggi la troviamo nel suo intervento alla Cpac, come zelante difensore dell’indifendibile, cioè di Trump. Trump ha sempre sostenuto anche nel suo primo mandato, falsando la realtà, che l’Unione europea fosse stata creata per approfittare degli Usa. Con lui bisognerà fare i conti, naturalmente, ma Trump non è stato e non sarà amico della Ue e men che meno dell’Ucraina che è pronto a sacrificare per l’amicizia con Putin: Meloni se ne faccia una ragione, non può essere contemporaneamente amica di Trump e della Ue, deve scegliere".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Un trionfo di vittimismo su scala planetaria. A servizio dei potenti, altro che popolo! Meloni con il suo intervento alla Cpac in corso a Washington ha fatto una scelta di campo, contro l’Europa. Forse persegue il suo interesse politico, ma non è l’interesse nazionale". Lo scrive sui social Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sorprende che nessuno di La 7 prenda le distanze dall’orribile auspicio che Salvini venga colpito da un ictus. L’alibi della trasmissione satirica non assolve autori, ospiti, dirigenti ed editori. Purtroppo, troppe trasmissioni di La 7 e di Rai 3 istigano all’odio e avvelenano il clima del Paese. Editori, dirigenti, odiatori chiederanno scusa pubblicamente?”. Lo dichiarano i Capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Neanche un accenno al saluto nazista di Bannon. Nessuna presa di distanze. Evidentemente non può farlo. Meglio la retorica melensa e consueta dell’approccio Maga. Sposa su tutta la linea ideologica la retorica di JD Vance a Monaco, e chiude la porta ad una reale soggettività europea. Un discorso furbesco e ambiguo, di chi ha scelto di galleggiare e che posiziona il governo italiano sulla linea Orban con buona pace di tutte le chiacchiere a vuoto sull’ambasciatrice dei due mondi". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, a proposito dell'intervento di Giorgia Meloni alla Cpac di Washington.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - “Tante bugie, in linea con la propaganda di Meloni. Il suo è il governo delle insicurezze. Sicurezza energetica? Falso. Ha fatto aumentare le bollette, rendendo le famiglie italiane meno sicure e più povere. Sicurezza alimentare? Falso". Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.
"Con il suo negazionismo climatico favorisce la crisi dell’agricoltura e il dominio delle grandi multinazionali. Libertà di parola? Falso. Difende il vice di Trump, Vance, che vuole la libertà di diffondere bugie attraverso i social, strumenti nelle mani dei potenti miliardari americani. Difende la democrazia? Falso. È lei che vuole demolire gli organi costituzionali per diventare una e trina: Dio, Patria e Legge. I conservatori del mondo vogliono costruire il nuovo totalitarismo mondiale grazie al potere economico, tecnologico e militare di cui dispongono per trasformare la democrazia in un sottoprodotto commerciale della loro attività”.