La banca paga il conto della frode fiscale per la quale è stato rinviato a giudizio l'ex ad Alessandro Profumo. E nel secondo trimestre gli utili crollano del 66,9% a 169 milioni di euro
Unicredit chiude le pendenze con l’Agenzie delle Entrate in relazione alle operazioni di finanza strutturata relative agli esercizi 2007, 2008, 2009. La più nota delle quali è stata l’operazione Brontos, nome con cui la controparte Barclays aveva battezzato la frode fiscale da 245 milioni di euro per la quale è stato indagato e recentemente rinviato a giudizio l’ex amministratore delegato, Alessandro Profumo, oggi presidente del Monte dei Paschi di Siena. La banca milanese, nonostante la convinzione della “della correttezza dell’operato proprio e dei propri esponenti e dipendenti anche cessati”, ha definito oggi una transazione col fisco pagando imposte e sanzioni per 264,4 milioni di euro. Lo ha comunicato la stessa Unicredit insieme ai conti del secondo trimestre che hanno evidenziato un crollo degli utili del 66,9% a 169 milioni di euro.