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Il Comune assume. A condizioni vergognose

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La solita litania della figura del giornalista associato ad una pseudo-casta andrebbe rivista. O se non altro riparametrata, anche in virtù di una crisi di sistema che sta vivendo l’informazione. E non solo quella tradizionale. Saremo pure un Paese dove mancano mungitori e muratori – come ci ha fatto notare con dovizia di particolari il TG2 proprio ieri sera con un ampio servizio di diversi minuti durante l’edizione della sera, spronandoci di fatto a intraprendere lavori manuali – ma intanto chi sceglie di percorrere la professione giornalistica annaspa tra mille rivoli di precarietà.

Come fanno sapere dal collettivo Giornalisti freelance esistono in attività 44mila giornalisti, ma meno della metà sono assunti e “garantiti”: in particolare 20mila. Altri 24mila vivono nella totale precarietà, incertezza, sottoposti a continui ricatti.

L’ultimo in ordine di tempo è ancora più vergognoso perchè arriva dalla Pubblica Amministrazione locale, che dovrebbe tutelare la dignità del lavoro. Il ridente comune di Latisana, in provincia di Udine, ha deciso di bandire un concorso per l’assunzione di un giornalista. E ha deciso di farlo a condizioni vergognoseCome riporta con dovizia di dettagli Franco Abruzzo, il Comune assume un giornalista per l’attività di ufficio stampa. Stipendio 500 euro lordi, con reperibilità h24 e contratto di esclusiva. Precisa Abruzzo: “E’ vero che la legge 150/2000 prevede l’esclusività della prestazione giornalistica negli uffici stampa delle pubbliche amministrazioni ma è evidente che la ratio della legge comporta una retribuzione congrua”.

In questo blog mi occupo da sempre di lavoratori della rete e di nuove professioni. Fino ad oggi mai mi sono dedicato alla categoria dei giornalisti, precari o meno. Però qui si racconta anche il lavoro nei suoi vari aspetti, compresi quei fenomeni sempre più manifesti di mancanza di rispetto e tutela della professione, qualsiasi professione. Occorre denunciare questi episodi, perché possano limitarsi fino a scomparire. Il rischio, reale e sempre più in agguato, è che si possano moltiplicare come funghi tante “Latisana”. 

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