E’ morto Renato Nicolini, ex assessore del comune di Roma, considerato il padre dell’Estate Romana, la manifestazione ideata nel 1977 per avvicinare il grande pubblico alla cultura. A dare la notizia della scomparsa, il portavoce del segretario del Pd, Stefano Di Traglia, su Twitter: “E’ morto Renato Nicolini. E’ stato un grande assessore alla Cultura. Dopo il buio degli anni ’80 con lui Roma tornò a vivere”. Anche il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, parla di “un intellettuale ricco di idee e di progetti innovativi che ha sempre favorito e sostenuto un’idea di cultura popolare vicina alla gente, rivoluzionando la nostra città con quell’idea straordinaria che è stata ed è tuttora l’Estate Romana. Ai suoi familiari vanno tutta la vicinanza e la solidarietà della Provincia di Roma”.
Classe 1942, laureato in architettura, divenne noto per il ruolo svolto nell’amministrazione comunale della Capitale tra il 1976 e il 1985, nelle giunte guidate da Giulio Carlo Argan, Luigi Petroselli ed Ugo Vetere. Si impegnò attivamente nella politica culturale e il prodotto più noto fu proprio la kermesse culturale che produsse polemiche, ma aprì anche nuovi orizzonti sulle potenzialità delle città. Roma stava uscendo da una stagione di sangue, terrorismo e criminalità organizzata, con la Banda della Magliana che per quasi un ventennio aveva seminato terrore e morte nella Capitale. Una lunga carriera politica e non solo. A partire dal 1983, per tre legislature fu deputato al Parlamento italiano, eletto nel 1983 e nel 1987 nelle file del Partito Comunista Italiano e nel 1992 come esponente del Partito Democratico della Sinistra. Alle elezioni comunali del 1993 si candida come sindaco di Roma per la coalizione formata dal Prc e dalla lista “Liberare Roma” ottenendo oltre l’8% dei consensi. Nel 1994 conclude la sua esperienza parlamentare. Nel contempo iniziò a pubblicare opere teatrali e nel 1985 venne nominato dal ministro francese Jack Lang, “Officer de l’Ordre des Arts et des Lettres de la République française”. Dal 1988 fino al 1996 fu vicepresidente della Fondazione “Festival dei Due Mondi” di Spoleto. Dal 1996 al 2000 Commissario del Teatro Stabile dell’Aquila. Intellettuale di spicco della sinistra italiana, Nicolini aveva 70 anni ed era malato da tempo. Il decesso, avvenuto stamani, sarebbe stato causato da improvvise complicazioni che hanno aggravato il suo stato di salute.
Numerosi i messaggi di cordoglio sulla sua pagina facebook, di molti cittadini romani che non hanno dimenticato l’ex assessore alla cultura. Lunedì sarà allestita in Campidoglio la camera ardente. Ad annunciarlo è l’assessore capitolino alle Politiche culturali Dino Gasperini: “Sono profondamente addolorato per la scomparsa dell’amico Renato Nicolini – dichiara l’assessore in una nota – Roma e il Paese perdono un indiscusso protagonista della vita culturale e politica e un grandissimo assessore alla Cultura che ha lasciato ad ognuno di noi una meravigliosa eredità. Ai familiari – conclude – rivolgo sentite condoglianze e su loro desiderio stiamo predisponendo in Campidoglio, presso la Sala della Protomoteca, la camera ardente a partire dalla ore 9 di lunedì”.
Nella sua rubrica “Palchetti e Cantine” (che curava per Paese Sera), aveva raccontato la sua voglia di scendere nuovamente in campo, di mettere bocca sul futuro della città ma soprattutto sulle idee della sinistra per governarla: “Io lo dico in maniera chiara; Roma non ha bisogno di moderatismo, tutti i grandi sindaci, da Nathan a Petroselli, non sono stati moderati, ma avevano idee forti e coraggiose. Non si può governare rendendo contenti i poteri forti così come i cittadini, in particolare quelli che più soffrono. Rispetto al centrosinistra del passato cambierei subito due cose; prima di tutto bisogna garantire l’autonomia della cultura e dei suoi grandi istituti, facendo scelte di alto profilo per competenze e capacità, e non in base alla lottizzazione politica; in secondo luogo bisogna avere il coraggio di dire chiaro e tondo: consumo di suolo zero!”