Una tre giorni bolognese ad ottobre 2012 con Gianni Minà, Valerio Mastandrea, Diego Bianchi, Paolo Sollier e i giornalisti inglesi John Foot e Simon Kuper che hanno indagato i malaffari del pallone. "Recuperiamo i veri valori e la cultura del pallone, buttiamo giù tutto quanto fa omologazione". Donazioni online fino a raggiungere i 20mila euro di budget previsti
Il risultato sarà un convegno, organizzato a Bologna da un gruppo di appassionati (il più conosciuto è Luca Di Meo, noto ai più come Wu-Ming 3) che è riuscito ad assicurarsi la presenza del decano del giornalismo italiano Giannì Minà, dello storico inglese John Foot e di Simon Kuper, giornalista britannico autore di “Calcio e potere”, un libro che parla di gol e fuoriclasse ma anche di politica, show-biz e di Silvio Berlusconi, tanto per fare un esempio di miliardario che con le Coppe dei Campioni si è costruito buona parte del consenso elettorale. Sotto le Due Torri arriveranno anche Diego Bianchi alias Zoro, i Wu Ming che a Bologna hanno già casa e Valerio Mastandrea, che per il momento ci sta mettendo la faccia su youtube. Infine parteciperà anche Paolo Sollier, entrato nelle cronache degli anni 70 come il trequartista militante che col pugno chiuso salutava i tifosi. Dopo Avanguardia operaia, una volta appese le scarpine al chiodo, Sollier si è dedicato alla scrittura dando alle stampe testi discussi come “Calci e sputi e colpi di testa” e “Spogliatoio”.
“Il calcio è contraddizione pura – spiega Luca Di Meo – Dentro si sé contiene il meglio e il peggio della società. C’è il business, il potere, gli affari e i malaffari. Ma anche la passione, la socialità e piccole realtà che socialmente fanno un lavoro splendido. Il nostro è un esperimento: vogliamo capire se nelle terrificante crisi economica in cui siamo piombati è possibile finanziare dal basso una tre giorni che parli di calcio ma anche di potere e di cultura popolare, scienze sociali e fisiche, arte e letteratura, di pressing alto così come di Piazza Tahrir. Un evento che riesca a sollevare il dibattito calcistico italiano dalla miseria dove è ormai relegato da anni: e cioè la polemica spicciola sulla partita e poi un finto, infinito e ridicolo calciomercato che dura 12 mesi all’anno. Possibile che non si possa fare di meglio?” Sfida non da poco e sicuramente originale quella di “un’università del pallone”, e per giunta chiaramente orientata “a sinistra”, considerando il livello medio di certi dibattiti televisivi e non, ancora saldamente ancorati alle “bombe mercato” alla Maurizio Mosca o alle risse verbali alla Biscardi (“non parlate più di tre o quattro per volta”).
“Vi rendete conto della follia del progetto? – spiega Gianni Minà ridendo di gusto – Oggi giorno si monta uno psicodramma su 22 uomini che corrono a più non posso sull’erba. Non è questo il calcio da salvare, bisogna recuperare i veri valori e la cultura del pallone e buttare giù tutto quanto fa omologazione. A ottobre a Bologna faremo questo e altro. Sarà un festival fantasioso che lascerà tutti a bocca aperta”.
La tre giorni, completamente gratuita tranne eventuali concerti serali, è ancora in fase di definizione nella scaletta degli incontri e dei reading. L’obiettivo è quello di arrivare a 20mila euro di donazioni online, cifra minima per permettere l’organizzazione materiale dell’evento. Per questo è stata aperta una pagina web per chi vorrà contribuire. Per ora sono stati raccolti poco più di duemila euro, a testimonianza della difficoltà del progetto e forse di una certa diffidenza nei pagamenti via web. “Il nostro blog sta viaggiando ad una media di 5mila pagine visitate al giorno, da giugno abbiamo registrato 30mila visitatori unici, eppure le donazione per ora non decollano – spiega Christiano Presutti – Una difficoltà che non è solo nostra, ma di un po’ tutti i progetti che in Italia tentano di raccogliere fondi via web. Comunque il convegno lo faremo, magari in versione ridotta. Vedremo anche se adesso è presto per dirlo”. Da fine agosto e per tutto settembre si annunciano iniziative di raccolta fondi in tutta Italia, teatro Valle di Roma compreso.