Ricerca della Oxford University. I dati generati dal lavoro sul campo e dall’imaging satellitare, insieme alle osservazioni fatte da pastori locali di renne, indicano che tra l’8 e il 15% delle piante di salice e di ontano, a partire dagli anni settanta del secolo scorso, sono diventate alberi alti oltre otto metri.
Il clima artico che si sta riscaldando potrebbe, negli anni a venire, trasformare gli arbusti esistenti in alberi. A formulare l’ipotesi sono alcuni ricercatori inglesi e finlandesi, secondo cui è possibile che nella tundra emergano aree coperte da foreste. Un’eventualità che, a sua volta, potrebbe accelerare il riscaldamento del pianeta. Finanziato dal progetto Ecochange dell’Unione europea e pubblicato nella rivista Nature Climate Change, lo studio ha visto un pool di ricercatori, guidati dall’università di Oxford, concentrarsi su un’area di 100mila chilometri quadrati conosciuta come la tundra euroasiatica nord occidentale, che si estende dalla Siberia occidentale fino alla Finlandia. I dati generati dal lavoro sul campo e dall’imaging satellitare, insieme alle osservazioni fatte da pastori locali di renne, indicano che tra l’8 e il 15% delle piante di salice e di ontano dell’area, a partire dagli anni settanta del secolo scorso, sono diventate alberi alti oltre otto metri.
“Risulta sorprendente che queste piante reagiscano in una tale maniera”, afferma Marc Macias-Fauria del Dipartimento di Zoologia a Oxford, autore principale dello studio. “In precedenza si era pensato che con il riscaldamento del clima artico la tundra potesse essere colonizzata da alberi provenienti dalla foresta boreale a sud, un processo che durerebbe secoli. Ma quello che abbiamo scoperto – sottolinea – è che gli arbusti che si trovano già lì si stanno trasformando in alberi nel giro di pochi decenni”.
Secondo i ricercatori, la trasformazione da arbusti a foresta è importante poiché modifica l’effetto albedo, cioè la quantità di luce solare riflessa dalla superficie della Terra. Gli arbusti della tundra, infatti, sono solitamente ricoperti da una coltre di bianca neve che riflette la luce durante i mesi primaverili e autunnali, mentre gli alberi hanno un’altezza sufficiente per liberarsi dalla nevicata e presentano quindi una superficie scura che assorbe la luce. A causa del maggiore assorbimento della radiazione solare, assieme ai microclimi creati dalle aree ricoperte da foreste, il riscaldamento globale, spiegano gli esperti, aumenta ancora di più. “Naturalmente questa è solo un piccola parte della vasta tundra artica ed è anche un’area già più calda rispetto al resto dell’Artico, probabilmente a causa dell’influenza dell’aria calda proveniente dalla Corrente del Golfo”, osserva Macias-Fauria. “Tuttavia quest’area sembra essere indicativa per il futuro del resto della regione: ci può mostrare ciò che potrebbe accadere al resto dell’Artico nel prossimo futuro se questa tendenza al riscaldamento dovesse continuare”.