Dal 17 al 25 agosto, il capoluogo estense invaso da centinaia di musicisti e saltimbanchi provenienti da tutto il mondo, nonostante l'inagibilità di alcuni luoghi storici del centro. Tema dominante: l'integrazione europea. Dedica speciale, e raccolta fondi, per i terremotati dell'alto ferrarese
L’edizione del quarto di secolo – a differenza delle precedenti incentrate di volta in volta su una nazione ospite – sarà dedicata ai paesi dell’Unione Europea e vivrà una anteprima nella cittadina lagunare di Comacchio. “Un segnale di grande coesione in un momento difficile, tramite quel mezzo di comunicazione universale che non conoscerà mai crisi e che si chiama musica”. Questa la spiegazione affidata ai taccuini da Stefano Bottoni, il direttore artistico che 25 anni fa creò dal nulla il festival oggi conosciuto in tutto il mondo.
E così per dieci giorni Ferrara si calerà in un melting pot di etnie, culture, suoni che invaderanno le strade e le piazze del centro storico medievale in una grande concerto open air.
Ma il Ferrara Buskers Festival 2012 non sarà solo musica. La “più grande manifestazione che rende omaggio alla musica di strada del pianeta”, per citare le parole dell’assessore alla cultura Massimo Maisto, dimostra di avere anche uno spartito accordato sul tema della solidarietà.
“Abbiamo affrontato e risolto insieme tanti problemi dopo il 20 maggio – è il commento del sindaco Tiziano Tagliani – e con questa nuova edizione del festival stiamo promuovendo il nostro modo di vivere, le nostre peculiarità, le nostre idee di cultura diffusa. Le criticità di alcuni luoghi della città ancora inagibili non ci hanno fermato e sono convinto che anche quest’anno otterremo un grande risultato di pubblico”.
A sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto, Il Grande Cappello, realizzato in collaborazione con Ibo Italia, raccoglierà fondi da destinare alle scuole nei sei comuni aderenti all’associazione Intercomunale dell’Alto Ferrarese (Bondeno, Cento, Mirabello, Poggio Renatico, San’Agostino e Vigarano Mainarda), le più colpite dal sisma. Ci sarà inoltre una raccolta fondi da destinare alla ricostituzione del patrimonio artistico di Ferrara, con particolare riferimento al Teatro Comunale.
Per quanto riguarda il programma, fuoco alle polveri venerdì 17 agosto alle 21.30 a Comacchio, con gli spettacoli dei primi buskers lungo i canali della piccola Venezia. Il giorno successivo ci si sposta a Ferrara, dove praticamente a ogni angolo del centro si potrà ascoltare un gruppo musicale o ammirare le acrobazie di qualche saltimbanco. Il menu 2012 consiglia le note medievali dei portoghesi Cornalusa con il loro vestito di scena fatto di tuniche, braghe e scarselle; il “mash up jazz” dei bulgari della Train Station Band; il mix di bossanova e epica greca degli Aperito; il bluegrass degli olandesi Barnyard Tea; i rimandi arabi e persiani delle canzoni in stile “rebetika” del trio Monsieur Doumani, sbarcato a Ferrara direttamente da Cipro; la world music dei Roooombaaaa, gruppo praghese che propone un caleidoscopio sonoro in cui si incontrano musica macedone, gitana, ebraica e della Moravia.
Passeggiando attorno al castello si scopriranno anche i più strampalati strumenti musicali come le bottiglie dei The Bottle boys danesi, o i talenti sempreverdi dei Gunshot anni ’50. E ancora colori, suoni e stranezze con gli Afric-Racine, i Selfish Murphy Acoustic, i La3no Cubano, gli Skarallaos, il collettivo musicale Ainiai, i Naked truckers Trio, i NoCrows, fino ai solisti Robert Culbertson, Paolo Borghi, Curt Ceunen aka “Tipsy Gipsy”… La scelta continua sotto il cielo di Ferrara.