A fronte di centinaia di milioni di sterline di soldi pubblici regalati dal governo Cameron a multinazionali private della sicurezza - che poi non sono nemmeno riuscite a fare il loro lavoro, ma che non dovranno restituire un centesimo grazie a contratti capestro - per lo sport giovanile ci sono state solo forti riduzioni di spesa
Le parole e i fatti. Ieri a Londra si è potuto assistere a un’ulteriore discrepanza tra quello che le Olimpiadi di Londra 2012 dovrebbero – o vorrebbero – essere nelle parole degli organizzatori e del governo britannico e quello che in realtà sono. A fronte delle ennesime promesse sull’eredità olimpica, questa volta come una leva per finanziare e migliorare l’attività sportiva nelle scuole, fanno da contrasto i numeri impietosi dei tagli che il governo ha effettuato in questi anni sulle strutture sportive scolastiche e sullo sport nelle scuole. E così ‘Inspire a generation’, lo slogan olimpico più venduto in questa gigantesca operazione commerciale per pochi amici che sono le Olimpiadi, si è rivelato ancora una tremenda presa in giro.
Lo spiegano i responsabili delle charity e delle organizzazioni no profit che si occupano di diffondere l’attività fisica tra i bambini. Lo sport di base nel Regno Unito in questi anni è stato martoriato da quello stesso governo che ora promette di salvarlo tramite le Olimpiadi. A fronte di centinaia di milioni di sterline di soldi pubblici regalati dal governo a multinazionali private della sicurezza – che poi non sono nemmeno riuscite a fare il loro lavoro, ma che non dovranno restituire un centesimo al governo, grazie a contratti capestro inopinatamente firmati – per lo sport giovanile ci sono stati solo tagli.
Il pacchetto di aiuti alle scuole per la manutenzione e il miglioramento delle strutture sportive nelle scuole è stato ridotto dalla coalizione governativa di quattro quinti: passando da 160 milioni l’anno a 32,5 milioni l’anno, con la scusa che i fondi allocati in precedenza non sono serviti a incrementare la partecipazione dei ragazzi allo sport. E l’anno prossimo il pacchetto biennale andrà nuovamente ridiscusso, ovvero ridotto ancor di più. Più in generale, il budget da circa 1miliardo di sterline (di cui 500 milioni per lo sport professionistico e solo 250 per quello amatoriale) che i governi precedenti destinavano allo sport di base ha subito tagli clamorosi.
Per fare un solo esempio è saltato completamente il budget da 65 milioni per patrocinare corsi di nuoto gratuiti nelle piscine per gli under 16 e gli over 65. Numeri che fanno a pugni con l’ennesimo discorso alla nazione consegnato giusto ieri alle telecamere dal presidente Locog, l’onnipresente Lord Coe. Il quale ha sostenuto che la più grande eredità olimpica sarà quella di poter finanziare come si deve lo sport tra i giovani e nelle scuole. Peccato che poche ore dopo il governo da lui sostenuto sia stato costretto ad ammettere, numeri del ministero dell’Istruzione alla mano, di avere venduto per fare cassa ben 21 campi sportivi appartenenti a varie scuole del Regno Unito sui 22 presi in considerazione nei due anni in cui è al potere.
Dopo la mancata occasione per fare affari con le potenze straniere, dopo le parole al vento sull’aver organizzato i Giochi più ecologici della storia, l’ultimo punto sull’agenda governativa per presentare Londra 2012 non come un affare per pochi intimi (privati) ma come un beneficio per molti (il pubblico) è stato smentito ancora una volta dai fatti. Altro che ‘ispirare una generazione’, come da slogan olimpico, o ‘proteggere i campi da gioco scolastico, fulcro dello sport britannico’ come da slogan governativo. Con buona pace dell’eredità olimpica e dell’attività sportiva nelle scuole del Regno.