Kiev, 2 dic. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ammesso che l'esercito ucraino non ha la forza di riconquistare alcune regioni occupate dalla Russia e ha ipotizzato che il reintegro di parti del territorio ucraino potrebbe dover avvenire attraverso mezzi diplomatici, piuttosto che con la forza militare. In un'intervista all'agenzia di stampa giapponese Kyodo News, il capo dello Stato ha affermato che, al momento, è difficile riconquistare con la forza zone del suo Paese come laCrimea, che la Russia ha annesso nel 2014.
"Il nostro esercito non ha la forza per farlo. È vero. Dobbiamo trovare soluzioni diplomatiche", ha detto Zelensky, sottolineando che tali misure potranno essere prese in considerazione "solo quando sapremo di essere abbastanza forti" da impedire alla Russia di lanciare una nuova aggressione contro l’Ucraina. Il presidente ucraino ha affermato che il conflitto è entrato in un "periodo complicato" e ha chiesto all'amministrazione Biden uscente di aiutare il suo Paese a esortare la Nato a invitare Kiev ai colloqui di adesione il prima possibile, mentre la Russia continua a fare progressi sul campo di battaglia.
Con la disponibilità dell'Ucraina a negoziare la restituzione di una parte delle aree occupate una volta terminato il conflitto, le dichiarazioni di Zelensky segnano un netto capovolgimento rispetto alla sua posizione di lunga data, secondo cui il suo Paese avrebbe combattuto per riprendere tutti i territori conquistati dalla Russia. Nell'intervista esclusiva all'agenzia giapponese, il presidente ha espresso apprezzamento per il Giappone, gli Stati Uniti, la Corea del Sud e numerosi Paesi sia europei che non e che hanno fornito assistenza a Kiev e imposto sanzioni alla Russia. Ma ha sottolineato che è necessario un ulteriore aiuto per rafforzare l'Ucraina.
Per quanto riguarda la partecipazione nella guerra dei soldati nordcoreani a fianco di Mosca, il presidente non ha precisato quanti di essi siano stati uccisi o feriti nei combattimenti contro le forze ucraine. Ma, ha affermato che ci sono prove che circa 12.000 soldati di Pyongyang sono stati dispiegati nella regione russa di Kursk, al confine con l'Ucraina, e che in futuro molti soldati nordcoreani saranno inviati in prima linea nella guerra, ed è "indiscutibile" che il presidente russo Vladimir Putin li utilizzerà "come carne da cannone" per ridurre le perdite dell'esercito del suo Paese.
Ciò che potrebbe avere maggiore importanza nel lungo periodo, ha affermato, è che i soldati nordcoreani saranno stati addestrati dall'esercito russo in reali condizioni di guerra, mentre cercheranno di acquisire conoscenze sulla guerra moderna, ad esempio sull'uso dei droni e di altre tecnologie recenti. Know-how che, a suo avviso, potrebbe avere conseguenze enormi per l'Asia e altrove. Nell'intervista, Zelensky si è poi concentrato sul sostegno all'Ucraina della prossima amministrazione Trump. Il presidente eletto ha ripetutamente affermato che l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia non sarebbe mai avvenuta se lui fosse stato in carica, affermando, durante la sua campagna presidenziale, che avrebbe potuto fermare, senza specificare come, la guerra in un giorno, se fosse stato eletto.
Il presidente ucraino ha affermato che Trump e il suo team conoscono la posizione dell'Ucraina e il "piano della vittoria", che mira a negoziati in una "posizione di forza" per Kiev. "Stanno studiando il piano e noi ascolteremo il loro parere. Ma non ci sarà alcuna capitolazione da parte dell'Ucraina", ha detto Zelensky. "Questo è un dato di fatto e penso che lui lo capisca". Il presidente ucraino, che ha incontrato Trump di persona l'ultima volta a settembre, ha affermato di contare su ulteriori colloqui con il presidente americano entrante per spiegare "alcune cose in modo più dettagliato".