L'azienda hardware, che si è sempre affidata alla società informatica per il suo sistema operativo, sconsiglia la produzione di Surface, il dispositivo che dovrebbe entrare in diretta competizione con il pluri-venduto iPad di Apple
“Non è una cosa che siete bravi a fare, pensateci due volte”: sono state queste le parole rivolte a Microsoft e che non lasciano spazio ad interpretazioni, rilasciate al Financial Times dal presidente di Acer, azienda leader nella produzione di hardware a livello mondiale. Al centro del dibattito continua ad esserci Surface, il nuovo tablet di casa Microsoft che dovrebbe entrare in diretta competizione con il pluri-venduto iPad di Apple: un settore ancora inesplorato per Microsoft che si prepara al lancio nell’era del post-pc proprio con l’arrivo di Windows 8.
Un connubio, quello tra Acer e Microsoft, che ha fruttato un gran numero di utili ad entrambe le aziende e che ora sembra essere arrivato ai ferri corti: se da una parte Acer si è sempre affidata a Windows per il sistema operativo, dall’altra Microsoft ha avuto la certezza di avere un hardware di qualità e adatto alle sue esigenze. La competizione sul mercato ha portato Dell, Hp, Acer e le altre aziende ad abbassare i prezzi così che a trarne vantaggio fosse l’utente finale. Le prime crepe nel tacito accordo commerciale sono arrivate proprio a distanza di poche ore dalle dichiarazioni di Microsoft, intenzionata a produrre in proprio il nuovo tablet Surface. Una svolta epocale per l’azienda numero uno al mondo nel settore software che per la prima volta nella sua storia ha annunciato di voler produrre interamente il prodotto, compreso il reparto hardware, solitamente affidato ad aziende esterne al gruppo. “Abbiamo detto a Microsoft di pensarci su due volte – sono state le parole di JT Wang, presidente di Acer al Financial Times -. Si creerà un enorme impatto negativo per tutto l’ecosistema e le altre aziende potrebbero prendere decisioni negative nei confronti di Microsoft. Non è una cosa che siete capaci a fare, pensateci due volte”.
Parole che suonano come una vera e propria minaccia ma che confermano quelle già avanzate nei mesi precedenti da Oliver Ahrens, presidente di Acer per l’Europa, Medio Oriente e Africa: “Non credo che questa scelta avrà successo – ha dichiarato in un’intervista alla Reuters – perché non si può diventare produttori di hardware con due soli prodotti. Microsoft sta lavorando con una dozzina di produttori di pc in tutto il mondo, inclusi piccoli assemblatori, mentre Apple è da sola e può fare essenzialmente quello che vuole. Microsoft è un componente di un pc, un componente molto importante, ma pur sempre un singolo componente”. Insomma per Acer ci sono tutti i presupposti per un fallimento nel rilascio di un tablet completamente targato Microsoft, tenendo presente inoltre che Windows 8 rappresenta un nuova sfida sul mercato il cui successo è ancora per nulla scontato. In realtà nelle dure parole dei vertici di Acer si nasconde una profonda paura che vede protagonista in primo luogo l’azienda stessa, più che il successo di Surface nel mercato dei tablet.
L’azienda leader nella produzione di hardware si ritrova ad avere il principale alleato pronto ad uscire sul mercato con un prodotto proprietario e nessuna certezza sul futuro al punto di dichiarare: “L’azienda così facendo sta creando un nuovo campo di battaglia che potrà far soffrire chi lavora con i suoi prodotti, piuttosto che portare benefici”. A soffrire maggiormente di questo cambio di rotta di Microsoft potrebbe proprio essere Acer: “Se Microsoft intende produrre hardware noi che cosa dovremo fare? – ha dichiarato Cambell Kan, presidente di Acer nel settore personal pc – Potremo ancora fare affidamento su Microsoft o dovremo trovare delle alternative?”. Il vero problema che ha portato l’azienda di Taiwan a fare queste dichiarazioni è che al momento alternative non sembrano esserci: o l’azienda produce pc senza alcun sistema operativo installato, oppure potrebbe decidere di svilupparne uno partendo da zero ma è una cosa che richiederebbe tempo e capacità. Ultima alternativa, che probabilmente sarebbe accolta con un grande plauso dalla comunità degli “smanettoni”, potrebbe essere quella di pensare all’installazione di Linux in ogni nuovo pc, una mossa che però potrebbe rompere definitivamente i rapporti commerciali con Microsoft e che Acer “ci penserà due volte” prima di adottare.