I dati raccolti dal Rad, Radiation Assessment Detector, ancora estremamente parziali, saranno fondamentali per capire con certezza il flusso di radiazioni che investono la superficie del pianeta in vista di un futuro sbarco sul pianeta Rosso che la Nasa sta preparando
Primi successi per Curiosity, il rover della Nasa atterrato su Marte tra il plauso mondiale e del presidente Usa Barack Obama. La sonda arrivata sul Pianeta Rosso ha rilevato per la prima volta raggi cosmici dalla superficie di un altro pianeta. A cento anni esatti dalla scoperta di questo flusso di particelle proveniente dal Sole e che investe l’intero sistema solare Curiosity, che intanto ha inviato anche la prima immagine a piena risoluzione dopo l’invio dei primi scatti a pochi minuti dall’ammarraggio, ne rivela le tracce anche su Marte.
Poco meno di tre giorni di attività e il rover-laboratorio della Nasa, grande come un Suv, dimostra subito, nonostante sia ancora in fase di rodaggio, di essere in piena forma e inizia a portare a casa i primi contributi scientifici: grazie al suo strumento Radiation Assessment Detector (Rad) ha rilevato per la prima volta il flusso di particelle ad alta energia provenienti dal Sole. Quasi un omaggio al fisico tedesco Victor Hess che nel 1912, grazie ai suoi audaci esperimenti ad alta quota, nel rilevò per la prima volta l’esistenza; una scoperta che gli fece ottenere il premio Nobel 24 anni dopo. I dati raccolti dal Rad, ancora estremamente parziali, saranno fondamentali per capire con certezza il flusso di radiazioni che investono la superficie del pianeta in vista di future esplorazioni umane.