Questa è, prima di tutto, una storia di donne. Una storia iniziata a Zurigo, dove Guya Marini e Carmen D’Apollonio si sono incontrate e hanno deciso di creare, nel 2006, il marchio Ikou Tschuss. Entrambe svizzere di nascita e con radici italiane, hanno svolto percorsi paralleli. Guya a Parigi come stylist, Carmen a New York come assistente dell’artista Urs Fischer. L’idea era quella di iniziare una collezione di articoli in maglia e foulard di seta che fossero realizzati esclusivamente a mano, seguendo i tempi e modi della produzione artigianale. “In un mondo dove tutto avviene in fretta – spiega Guya a ilfattoquotidiano.it – non c’è più spazio per collaborazioni leali e sane. Noi abbiamo rivalutato questo aspetto e ha funzionato. Ci prendiamo cura di ogni fase di lavorazione e di ogni persona che lavora con noi. Cerchiamo rapporti diretti e di reciproco rispetto, vogliamo mantenere sempre livelli qualitativi alti. Noi facciamo moda, ma in un modo eticamente corretto”.
La produzione è stata messa nelle mani di un’altra giovane donna di Zurigo, con origini bosniache, Emir Rudut, che aveva da poco riaperto i battenti della piccola impresa di famiglia – “Kroi, maison de confection” – a Banja Luka, chiusa a causa della guerra civile. Una comunità di sole donne, organizzate come si faceva una volta, in una realtà domestica, rispettando e assecondando i ritmi della famiglia. Guya e Carmen ne hanno subito apprezzato la filosofia e le potenzialità. Oggi Ikou Tschuss è una collezione vera e propria e dai foulard e le sciarpe si è passati ai costumi, ai teli, ai cuscini, ai bijoux e alle borse crochet. Ma ci sono anche capi d’ abbigliamento come le t-shirt oversize con le scritte e i top di maglia. Il loro stile è un mix tra tradizione, sperimentazione e semplice attitudine per la moda.
“Realizziamo cose che piacciono a noi e ci divertiamo nel farlo. Questo è il nostro trend, la spontaneità è la nostra ispirazione”. Per la collezione primavera- estate prevalgono i colori sorbetto (dal giallo lime al verde menta), spesso accostati insieme, a creare contrasti. Le stampe hanno motivi insoliti, come asini e mele in versione maxi. Tutti i prodotti vengono realizzati con materiali di altissima qualità ed eco-friendly, i coloranti non sono tossici. “La collezione è cresciuta lentamente, ma in maniera “genuina”- continua Guya – il profitto viene distribuito in modo equo, tra le nostre collaboratrici e noi. Non c’ è un boss che si arricchisce e operai che hanno il minimo. Vorremmo che tutti rivalutassero il lavoro manuale come qualcosa di speciale e ambizioso, quale esso è. Vorremmo che i nostri figli considerassero gli artigiani importanti come le star del cinema!“.