I listini del Vecchio Continente interrompono una serie di cinque giornate positive anche sulla scia dei timori legati al rallentamento dell’export e dell’import della Cina e del dato inferiore alle attese sulla produzione in Francia a giugno (-2,3% contro la stima di -1,8%). Apertura negativa per Wall Street
Viaggiano deboli le principali piazze finanziarie europee a metà giornata, mentre è Madrid a mettere a segno la peggiore performance con l’Ibex 35 che cede l’1,02% trascinato al ribasso dal forte calo di Bankia che alle 13,20 lascia sul terreno l’11,30% a 1,34 euro. Non giovano i dati che provengono dalla Cina dove le esportazioni a luglio sono cresciute solo dell’1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. L’inaspettato calo delle esportazioni in contrasto con 11,3% registrato a giugno, segna il punto più basso in sei mesi. Anche le importazioni sono scese dal 6,3% di giugno al 4,7% di luglio. La domanda più debole di Europa e Giappone è stata un fattore importante nel declino. Per quanto riguarda il Vecchio Continente, tra i dati macro, quello sulla disoccupazione giovanile in Germania che è la più bassa dell’Unione europea. A giugno erano circa 350.000 i giovani tra i 15 e i 24 anni senza lavoro, pari al 7,9% di questa età. Stabili i prezzi alla produzione in Gran Bretagna (+1,7% in luglio a/a, ma -0,6% sul mese precedente). In Francia il deficit pubblico scende a giugno a 56,7 miliardi di euro dai 61,3 mld dello stesso periodo dell’anno precedente. Frena l’inflazione in Italia che a luglio aumenta solo dello 0,1% su mese e +3,1% su anno. In questo contesto, le Borse del Vecchio Continente si muovono senza grandi spunti. Parigi cede lo 0,82%, Bruxelles -0,2%, Lisbona -0,26%, Francoforte -0,72%, Amsterdam -0,44%, Zurigo -0,37%, Londra -0,29%.
A Milano il Ftse Mib registra un calo dello 0,54% a 14.574 punti, mente l’All Share cede lo 0,48%. Lo spread è in risalita a quota 450 punti. In luce, sul paniere principale Mediaset che guadagna la maglia rosa (+1,83%). In territorio positivo anche Mediobanca che continua il positivo trend già evidenziato ieri sulla scia di rumors circa possibili movimenti negli equilibri interni a piazzetta Cuccia. Il titolo guadagna l’1,46% a 3,06 euro. Misto il settore bancario. Oltre a Mediobanca positiva Bpm (+0,66%), mentre Bper (già sospesa dopo pochi minuti dall’avvio delle negoziazioni) cede il 2,04%; Banco Popolare -1,96%; Intesa Sanpaolo -1,07%, Unicredit -0,88%, Ubi Banca -0,84%, Mps -0,71%, Mediolanum -0,2%. In rialzo Unipol e Fonsai. Il gruppo assicurativo bolognese, che lavora alla fusione affinchè sia efficace da gennaio, guadagna il 2,71% a 2 euro forte dei conti presentati ieri che danno conto di una balzo dell’utile del 112% a 121 mln di euro. L’andamento del titolo trascura il giudizio di Standard and Poor’s che ha tagliato il rating di Unipol Assicurazioni da BBB+ a BBB. Apertura in territorio negativoper Wall Street. Il Dow Jones perde lo 0,23% a 13.130,92 punti, il Nasdaq cede lo 0,32% a 3.009,11 punti mentre lo s&P 500 lascia sul terreno lo 0,02% a 1.402,58 punti.