Quando lo scorso gennaio scorso l'ex assessore regionale fu arrestato nell'ordinanza di custodia cautelare si poteva leggere che il politico aveva pagate suo capo, ovvero Roberto Formigoni, "vacanze esotiche". L'Espresso ora quantifica i regali, dopo il deposito degli atti in tribunale a Monza, nel processo che vede l'ex responsabile dell'Ambiente
Quando lo scorso gennaio scorso l’ex assessore regionale lombardo Massimo Ponzoni fu arrestato nell’ordinanza di custodia cautelare si poteva leggere che il politico aveva pagate suo capo, ovvero Roberto Formigoni, “vacanze esotiche”. Quasi una premonizione giudiziaria della bufera che si è abbattuta sul presidente della Lombardia e sui quasi 9 milioni di benefit – viaggi gite in barca e sconti per l’acquisto della casa di un amico – elargiti dall’imprenditore Pierangelo Daccò, coinvolto in due inchieste sulla sanità lombarda – San Raffaele e Fondazione Maugeri – e coindagato in quest’ultima proprio con il Celeste.
L’Espresso ora quantifica i regali di Ponzoni, dopo il deposito degli atti in tribunale a Monza, nel processo che vede l’ex responsabile dell’Ambiente – uno che al telefono si vantava di aver avuto voti anche dalla ‘Ndrangheta – imputato di corruzione e bancarotta. Tutto nasce dal memoriale di un commercialista terrorizzato. Sergio Pennati, 54 anni, amministratore-prestanome delle imprese del politico. In quel documento Pennati, che appare spaventato, parla non solo delle minacce, ma anche dei soldi spesi per l’ex assessore e per il governatore: “Ho dovuto pagare varie volte noleggi di barche e vacanze esotiche a Ponzoni e al suo capo Formigoni”. Al processo, scrive l’Espresso, i testimoni dell’accusa hanno esibito bonifici e fatture e in aula Ponzoni non ha smentito nessuno dei suoi presunti regali.
Nei documenti si legge delle vacanze di Pasqua del 2007 quando una società di Ponzoni aveva pagato 23.572 dollari l’affitto di una villa a Saint Barthélemy, un’isola delle Antille francesi. Pennati, in tribunale, rivela quello che gli riferì Ponzoni: l’ospite d’onore di quella vacanza di dieci giorni ai Caraibi era Formigoni. L’agenzia immobiliare, contattata da “l’Espresso”, non ha confermato né smentito l’effettiva presenza del governatore con amici, appellandosi alla “privacy dei clienti”. Dunque non si può escludere che Formigoni abbia rinunciato al viaggio all’ultimo minuto, all’insaputa del commercialista che pagava.
Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che già gennaio aveva smentito di aver ricevuto e regali, annuncia querela.